Torreira: "Pescara ed il Pescara mi hanno dato tutto, dentro e fuori il campo"
Lucas Torreira aspetta la sfida al suo Pescara. Ma intanto ha stregato un ex biancazzurro. Chi? Ricky Massara, da poco promosso a d.s. della Roma, che lo ha messo in cima alla sua lista della spesa. Per gennaio o per giugno. La valutazione data dalla Samp al "Nuovo Pizarro" è di 12 milioni, perchè sul giocatore ci sono anche Milan e Inter (la Juve lo seguì quando era a Pescara ma non chiuse l'affare). Per rapporto tra investimento fatto e rendimento è l'acquisto - a parere degli addetti ai lavori - il milgiore acquisto in assoluto della serie A ed è in cima a tantissime statistiche. Ed ora contro il Pescara vuole regalare un pomeriggio di gloria a Giampaolo, altro elemento legato al biancazzurro, nella sfida a distanza con l'altro astro nascente delle panchine italiane, Massimo Oddo. Che fu il suo maestro prima dell'attuale tecnico blucerchiato."Si somigliano tanto. Idee diverse, ma tutte finalizzate a far giocare un buon calcio", dice Torreira. "E io mi trovo bene". Per lui sabato sarà emozionante tornare a calcare il manto erboso dell'Adriatico.
"Sarà una partita speciale perchè Pescara ed il Pescara mi hanno dato tutto, dentro e fuori il campo. Mi hanno fatto diventare uomo, mi hanno insegnato cos'è la vita. Cosa mi manca di Pescara? Non tutto, ma quasi. La città, il convitto, i ragazzi della Primavera. Tante cose. Ora sono diventato un uomo: ho una casa tutta per me e devo farmi anche da mangiare..". Gli mancano anche gli amici. "Benali, Mitrita ma tutti. Ad esempio, Campagnaro, sempre prodigo di consigli. Oppure Brugman, uruguaiano come me". Due i momenti duri per lui a Pescara: "appena arrivato in Italia, quando avevo nostalgia del mio Paese, e l'anno scorso, quando mi sono fatto male, ma devo dire che il Pescara è stata una grande famiglia per me".
Arrivò a Pescara nel 2014, su intuizione geniale di Roberto Druda. "Federico Giampaolo mi schierava da attaccante", racconta, lui che ra un trequartista in realtà. "La stagione successiva in Primavera con Oddo in panchina è iniziata la mia maturazione tattica, visto che il mister mi ha fatto giocare da regista di centrocampo. Devo molto a Oddo, la sua è stata una figura importante sia in campo che fuori. Ci sentiamo spesso, anche di recente è capitato dopo una partita del Pescara che avevo visto in tv".
Esordì con Baroni nella "fatal Varese" per l'attuale tecnico del benevento, ma da allora non mollo più una maglia da titolare. Grazie ad Oddo. "Ho avuto un momento difficile lo scorso anno per via di un infortunio, avevo perso il posto da titolare, eppure lui mi stava sempre dietro. 'Non mollare, arriverà il tuo momento' diceva. E così è stato. Mi sono goduto il trionfo di Trapani, il momento più bello della mia carriera". Una carriera appena iniziata. "Oddo è bravo. Capisce di calcio, fa giocare tranquilla la squadra. Dà serenità ai giocatori. Con lui ogni allenamento diventa un divertimento, non avverti la fatica. E se ti alleni bene, la prestazione vene da sè".
Il passato è bello, ma resta passato. Il presente parla di un Torreira avversario e di un Pescara che non ha ancora vinto sul campo una partita in questa stagione. "Speriamo non inizi sabato! A parte gli scherzi, gioca un buon calcio e alla lunga, vedrete, conquisterà la salvezza". Si aspetta una bella accoglienza: "Lo spero. Pescara è sempre nel mio cuore". Torreira e il Pescara, avversari per 90' ma nemici mai
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