Coulibaly sogna in grande dopo un passato difficile
La vita di Mamadou Coulibaly è cambiata nel breve volgere di qualche mese. E' lui la nuova stellina del Pescara di Zeman, quella sulla quale fondare la rinascita biancazzurra dopo una stagione da incubo. Ma la strada è ancora lunga, lunghissima. Coulibaly, però, delle difficoltà ne sa qualcosa. Ha alle spalle una storia ha commosso tutti, fatta fatta di incertezza e paura. Arrivato in Italia a bordo di un barcone, per poi crescere in una casa-famiglia in Abruzzo. A Montepagano, una frazione di Roseto, una storia simile ad altri baby calciatori africani da Mbodj Natale (leggi qui) a Babacar. Dal Senegal all'Italia per seguire un sogno. Che si sta pian piano realizzando, anche se Coulibaly è solo agli inizi di una scalata che si preannuncia dura. Ha dovuto superare la burocrazia il Pescara e attendere il giorno in cui Coulibaly è diventato maggiorenne per tesserarlo: gli addetti del Delfino sono rimasti stregati dopo un provino in autunno. Coulibaly ha convinto tutti, la società biancazzurra lo ha soffiato alla concorrenza. Importante in tal senso l'opera del manager Donato Di Campli. Daniele Delli Carri, esperto di calcio internazionale e giovanile, sostiene che ariverà a toccare una quotazione doc nel giro di pochi anni. Subito dopo il tesseramento eccolo in campo: in Primavera contro l'Avellino è andato in gol e i progressi registrati negli allenamenti con la prima squadra gli sono valsi la convocazione tra i grandi, per mano di Zdenek Zeman, sempre bravissimo a valorizzare i giovani, e l'esordio in A, a Bergamo contro l'Atalanta: una ventina di minuti per una prima volta che non dimenticherà mai. "Sono contento di aver giocato, ci credevo perché credo in tutto ciò che faccio. Da piccolo tifavo per il Milan, mi piacerebbe giocarci contro". Il 2 Aprile all'Adriatico ci sarà Pescara-Milan, esattamente un mese dopo la firma sul contratto in biancoazzurro. Zeman, che ha già capito il potenziale di questo ragazzo, potrebbe lanciarlo nella mischia dal 1', anche se per ora l'ipotesi non sembra molto concreta: "Lui non parla tanto, ma crede in me", le parole di Coulibaly da Bergamo. Il sogno di Mamadou è appena agli inizi...
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