Quella volta che la vittoria a Cosenza significò salvezza per il Pescara
1993-94: in Calabria nel segno di Compagno-Carnevale
Nella storia biancazzurra, una vittoria al San Vito significò salvezza. Insperata ed eccezionale. Era il 5 giugno del 1994 quando il Pescara, grazie a Carnevale (6') e Compagno (63'), sbancò cosenza e con Giorgio Rumignani festeggiò la salvezza in B nell'anno post retrocessione dalla A, quello della penalizzazione in partenza per i fatti della “maga” e di Taranto-Pescara di galeoniana memoria. Nel match diretto dall'arbitro Pairetto, la rete stagionale n.14 di Carnevale, arrivato nel mercato di riparazione, e la settima di Compagno valsero quota 35 per il Delfino, che centrò la salvezza diretta grazie alla classifica avulsa. Il Delfino arrivò a quita 35 punti con Acireale e Pisa, ma con il favore degli scontri diretti che determinò la permanenza in B.
Era la stagione partita col tandem Corelli-Zucchini e con l'handicap della penalità, dell'interregno del compianto Franco Scoglio prima dell'arrivo di Rumignani e di partite epiche, come lo 0-0 contro la corazzata Fiorentina con i viola in 11 contro 9 per molti minuti. Oltre ai due autori del gol salvezza, in quel Pescara c'erano Massara, Bivi, Richetti, Terracenere, Savorani, Sivebaek, Mendy, Palladini, Nobile, Gaudenzi, Ferretti e Dicara, tra gli altri.
Foto: PescaraBiancazzurra
Commenti