Non c'eravamo tanto amati.... Gilardino ritrova il Pescara

"Pensavo fosse amore, invece era un calesse..." Il titolo del film del 1991 diretto da Massimo Troisi sembra calzare a pennello nella storia che tutti conoscono, quella tra Alberto Gilardino ed il Pescara. Una storia che doveva essere d'amore, ma che invece si è rivelata una profonda delusione. Per tutti.

"Un Campione del Mondo alla corte di un Campione del Mondo", titolavano più o meno tutti gli organi di informazione all'epoca del suo sbarco a Pescara. Era il gennaio 2017 ed il Delfino, benchè piuttosto attardato, aveva ancora possibilità di salvezza ed un intero girone per sfuttarle. E il matrimonio sfumato l'estate prima ma ancora sponsorizzato da Massimo Oddo si celebrò in inverno. Gilardino fu il colpo doc della campagna invernale biancazzurra: fu presentato in fretta e furia senza nemmeno che tutti i giornali al seguito del Pescara furono convocati. Negli uffici del presidente Sebastiani tante frasi di rito e l'enunciazione di tanti bei propositi. Rimasti tali, senza realizzazione, per lui e per gli altri due acquisti di esperienza che dovevano risollevare le sorti del club, Bovo e Stendardo.

La voglia di raggiungere i 200 gol in A (era fermo a quota 188), la voglia di riscatto dopo l'infelice parentesi di Empoli, l'esordio a Napoli e poi un lungo e fastidioso infortunio a metterlo fuori gioco a lungo: l'avventura del Gila in riva all'Adriatico si concluse a giugno, con la retrocessione del Delfino in B e zero gol in 3 presenze. Un vero fallimento.

Adesso Gilardino ritrova il Pescara, ma è in dubbio per un fastidio al polpaccio. Gioca con lo Spezia, ha regalato qualche gemma ma non è stato il trascinatore dei liguri. Dovesse esserci, probabilmente non avrà applausi scroscianti. Non è un ex dal dente avvelenato, ma di certo non ricorda con estremo piacere l'esperienza abruzzese.