Accornero racconta la sua storia e dice: "Pescara? Un club come questo è fuori categoria in Lega Pro”
"Noi non possiamo che puntare a vincere la Serie C e tentare di guadagnarci la cadetteria"
Federico Accornero è stato uno dei protagonisti dell’importante inizio di stagione che sta vivendo la squadra allenata da Zdeněk Zeman e nei giorni scorsi si è raccontato a LaCasadiC, uno dei siti del network di Gianluca Di Marzio di Sky Sport. Vi riproponiamo le dichiarazioni salienti:
"Mi ispiro al mio ex compagno Albert Gudmundsson, ma tutta la mia generazione è cresciuta con il mito di Messi” Comincia a raccontare Accornero. Tuttavia, prima di arrivare al capitolo Genoa, bisogna partire dagli inizi della sua carriera. Paradossalmente, la storia di un giocatore che di strada può farne tanta, nasce a pochi metri dalla sua casa di Genova, alla Polis. Accornero ci racconta che “Dopo 6 mesi lì, il direttore sportivo Michele Sbravati mi ha chiamato per svolgere alcuni provini e all’età di 8 anni sono arrivato al Genoa. In quel momento è iniziata la mia carriera – al momento decennale – in rossoblù. Infatti, io tifoso del primo club fondato in Italia, ho svolto tutta la trafila delle giovanili fino ai 18 anni”. Dopo i primi anni di scuola calcio, il classe 2004 ha parlato anche dei periodi più difficili della propria, ancora breve, carriera: “Sono arrivato in Primavera da sotto età 2 anni fa, nell’anno della retrocessione. Non è stato un anno semplice né per me né per la squadra. Io ho segnato zero gol e la squadra con tanta amarezza è retrocessa. Si trattava però di un gruppo coeso che l’anno successivo si è rimboccato le maniche ed è riuscito a risalire immediatamente in Primavera 1. Per me è stato importantissimo l’aiuto di Gilardino prima, e di Agostini dopo. Loro mi hanno fatto crescere tanto a livello realizzativo, non avrei mai chiuso la stagione con 21 gol senza il loro aiuto”. Come da lui stesso narrato, le grandi prestazioni in Primavera gli sono valse la fiducia dell’allenatore promosso in prima squadra: “Verso febbraio Gilardino mi ha portato in prima squadra, ho avuto l’opportunità di essere convocato per due volte e alla seconda l’allenatore mi ha concesso 10 minuti contro il Cosenza. Per me genoano e genovese doc, entrare davanti al pubblico di Marassi è stato qualcosa di inimmaginabile. Per anni ho riempito la gradinata rossoblù da fuori e vederla dall’interno del campo mi ha fatto provare un’emozione indimenticabile”. Al termine della stagione che ha lanciato Federico all’interno del calcio che conta, la scelta difficile di lasciare per la prima volta casa per un’esperienza in prestito: “Mi è stata data l’opportunità di venire in prestito a Pescara. La società ha creduto in me e mi ha portato alla corte di mister Zeman. Per un giocatore del mio ruolo, essere allenato dal boemo penso sia una delle cose migliori che possa accadere in carriera. Si sa lui com’è coi giovani e quanto può insegnare in fase offensiva. Io non vedo l’ora di migliorare ancora di più. Siamo una squadra molto giovane, ma con 3/4 elementi d’esperienza che ci aiutano tanto durante gli allenamenti. Secondo me quest’esperienza può aiutarmi davvero tanto a crescere e trovare più spazio quando tornerò a Genova a fine stagione“. Accornero ha concluso l’intervista parlando del suo primo gol segnato in Serie C all’esordio nella categoria: “È stata un’emozione immensa, i tifosi del Pescara sono conosciuti in tutt’Italia e appena sono sceso in campo mi hanno trasmesso una voglia incredibile di fare bene. Si è creata un’occasione e sono stato bravo a non sbagliarla, vederli così felici per il mio gol mi ha fatto un grande effetto, non scorderò mai quell’esultanza”. In merito agli obiettivi del suo Pescara, ha risposto: “Noi non possiamo che puntare a vincere la Serie C e tentare di guadagnarci la cadetteria, un club come questo è fuori categoria in Lega Pro”.
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