Pillon story: quando venne nominato per il Premio Fair Play della Fifa
Epoca ascolana: Coni, Panathlon, Comune e Provincia di AP fecero poi a gara per premiare l’allenatore
Nuova era a Pescara, targata Bepi Pillon. E per raccontare qualche aneddoto particolare del nuovo trainer biancazzurro, riecco la rubrica "Il like Football" scritta per PescaraSport24 da Sergio Di Sciascio, noto decano del giornlismo abruzzese.
Buona lettura!
Tra gli episodi che hanno caratterizzato la Champions League 2012-13, vinta dal Bayern Monaco, viene ricordata la figuraccia dell’attaccante dello Shakhtar, Luiz Adriano, che segnò il primo gol (approfittando platealmente dell'infortunio di un avversario), decidendo di proseguire la sua corsa, saltare il portiere, e appoggiare il pallone in rete. Da un punto di vista regolamentare, nulla vietava a Luiz Adriano di proseguire l’azione e segnare: lo impediva, però, una legge non scritta del calcioche impone a una squadra di restituire il pallone a quella che ne era in possesso prima che il gioco fosse interrotto dall’arbitro in seguito all’infortunio di un giocatore.
Di questi episodi virtuosi, ce ne sono stati tanti. Uno dei più citati, che menzionerò più avanti, chiama in causa il nuovo allenatore del Pescara Giuseppe Pillon, da Preganzol, Bepi per gli amici. Per la sua lunga attività di giocatore prima e allenatore poi, numerosi sono le annotazioni che lo chiamano in causa. Una per tutte il primato assoluto nella storia del calcio italiano per essere l’unico allenatore che ha conquistato - alla guida della stessa squadra il Treviso - tre promozioni consecutive, dalla serie D alla B. Con quella del Pescara sono 23 le panchine conferitegli nella sua lunga carriera - a partire dal 1992 - da quella del Salvarosa (frazione di Castelfranco Veneto) nel campionato di promozione, poi nelle varie serie Virtus Bassano, Treviso, Padova, Genoa, Lumezzane, Pistoiese, Ascoli, Bari, ancora per due volte Treviso, Chievo e Reggina in serie A, ancora Ascoli, Livorno, Empoli, ancora Reggina, Carpi, Pisa, ancora Padova, Alessandria, per un totale di 658 presenze (249 vittorie, 207 pareggi, 202 sconfitte).
Nel dicembre del 2009, ricorda La Repubblica, quello che è forse il più autorevole quotidiano del mondo: il New York Times, fa un elogio toccante di Giuseppe Bepi Pillon, nominato per il Premio Fair Play della Fifa dall'estero. Il motivo presto detto. Il 5 dicembre 2009 ad Ascoli i bianconeri locali – con Pillon in panchina dopo l’esonero di Alessandro Pane – affrontano, nel 17° turno del campionato di serie B, la Reggina guidata da Ivo Iaconi. Il collega Giuseppe Ercoli riferisce sulla Gazzetta che fra il 14’ e il 20’ succede di tutto e di più. Sei minuti di malizia, manate e fair play. Il difensore ospite Valdez s’infortuna, prova a buttare il pallone fuori, ma l’ascolano Sommese lo recupera, va sul fondo e mette in mezzo per Antenucci che segna l’1-0. Si scatena il putiferio. I giocatori reggini si scagliano contro Sommese che stava esultando, Costa lo colpisce e guadagna l’espulsione. Panchina calabra inviperita, spintoni, insulti e applausi ironici a Sommese in particolare. Finché dopo un lungo conciliabolo con il loro allenatore, i bianconeri decidono di far pareggiare gli avversari. Dopo sei minuti di stop il gioco riprende (con Santos al posto di Valdez) e l’amaranto Pagano parte da centrocampo e va a segnare indisturbato. Risultato sull’1-1. Reggina chiusa nella sua metà campo e Ascoli che cerca di tornare in vantaggio. Inopinatamente, nonostante l’uomo in meno, a passare è la Reggina al 28’, con Bonazzoli che batte in diagonale Frezzolini. La reazione dell’Ascoli non c’è e, anzi è la Reggina che segna ancora al 36’ con Barillà che firma il 3-1 finale.
Quel gesto di onestà sportiva non portò bene a Pillon, sonoramente contestato insieme alla squadra, non solo e non tanto per avere perso ma per avere regalato a quel modo il pareggio agli avversari. Epilogo commentato con amarezza da Pillon "Non so se lo rifarei, perché l'Italia non è pronta per certi gesti, non conosciamo la lealtà sportiva e i valori morali". Nei giorni successivi la città di Ascoli si aprì a Pillon. Coni, Panathlon, Comune e Provincia fanno a gara per premiare l’allenatore, ricordato più per quella gara con la Reggina che di aver portato il Chievo ai preliminari di Champions
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