Prima squadra

La mano (finora) impalpabile del ds Foggia

L'analisi di una situazione alquanto grottesca

05.08.2024 14:59

A CURA DI MATTEO SBORGIA 

Pasquale Foggia è il nuovo direttore sportivo del Pescara da lunedì 15 luglio. L'ex ds del Benevento è subentrato al dimissionario Delli Carri che ha lasciato a sorpresa l'incarico un giorno prima, ossia nella serata di domenica 14 luglio. Al netto delle difficoltà che  l'uomo mercato campano ha trovato e che sono dettate dal ritardo con cui il club biancazzurro ha iniziato a muoversi sul mercato anche con il suo predecessore, per via  delle interlocuzioni sulla cessione societaria che poi non hanno avuto sviluppi concreti, la mano di Pasquale Foggia risulta essere finora ancora quasi del tutto impalpabile. Ma andiamo con ordine. Il ds non ha ancora chiuso i discorsi già impostati da Delli Carri che riguardano i fedelissimi di Baldini  degli svincolati Foresta e Accardi(che probabilmente non arriverà).   Inoltre al momento il Delfino è orfano di terzini destri. L'arrivo di Lemmens tanto caldeggiato dal direttore sportivo campano è al momento bloccato perchè il ragazzo non è ancora convinto di trasferirsi in riva all'Adriatico in terza serie. Ricordiamo che a destra vanno reperiti ben due terzini per formare la coppia. Al netto dei problemi di lista e di quelli legati all'indice di liquidità, manca un centrale difensivo: Foggia ha messo nel mirino una sua vecchia conoscenza, ossia lo svincolato Tuia. Sul valore del tecnico del giocatore nessuno discute, ma l'ex Salernitana e Benevento viene da una stagione con la Cremonese in cui per via degli infortuni ha visto poco il campo. Che senso ha anche solo trattare uno svincolato di lusso dalle precarie condizioni fisiche? Secondo noi nessuno. A sinistra va preso un terzino che faccia coppia con Moruzzi. In mediana manca un centrocampista(Foresta), con Damiani è tutto fatto. Il suo arrivo ci risulta sia previsto per mercoledì  Capitolo attacco: anche con la permanenza di Merola, può essere innestato Improta. L'ex giocatore del Benevento(vero e proprio pallino di Foggia) potrebbe arrivare visti i mancati sviluppi con Salomaa del Lecce. Improta arriverebbe da svincolato dopo la fine del rapporto con il club di Vigorito. Ricordiamo che tutte le operazioni vanno fatte tenendo d'occhio la lista e seguendo il criterio secondo cui per innestare bisogna prima dismettere. Al momento la lista dei dannunziani può permettersi solo un altro ingresso dopo Cangiano e poi vale quanto detto sopra.   Va reperito poi un centravanti che assicuri gol e rendimento ai biancazzurri. Lo scorso anno Lescano non è stato sostituto, ma almeno  Tommasini  era  arrivato a luglio dal Pisa. Due anni orsono, invece, giunsero subito in Abruzzo Lescano e Cuppone. Allo stato attuale delle cose, ad agosto appena iniziato, un attaccante non è ancora arrivato.  Verosimilmente per il suo innesto si aspetteranno i saldi di fine mercato. In definitiva diciamo che si sta reiterando la fallimentare  politica portata avanti dal presidente Sebastiani in ottica mercato, secondo la quale le squadre si costruiscono a ridosso o nell'ultima settimana della sessione estiva della campagna dei trasferimenti. Sfugge la logica di tutto ciò. Le squadre vanno fatte per tempo, soprattutto se si sceglie di puntare su un allenatore come Silvio Baldini, il quale per trasferire i suoi concetti al gruppo squadra ha bisogno di tempo e dei suoi fedelissimi. Finora in organico c'è il solo Bentivegna. Tornando alla stretta attualità che concerne il mercato,  c'è qualche problema a riguardo? Bene. Lo si dica chiaramente una volta per tutte, senza evitare il confronto. La chiarezza è sempre la miglior soluzione per tutto. E Plizzari?  Il suo futuro è ancora un enigma. Certo è che se il portiere biancazzurro parte va reperito un sostituto all'altezza  e anche se resta in riva all'Adriatico va preso un suo dodicesimo. Il Pescara è un cantiere aperto in cui i lavori sono ancora in corso. Le idee poche o tante che siano sembrano essere molto confuse. I soli acquisti di Cangiano, Bentivegna e Saccomandi lo testimoniano. E la mano di Foggia forse c'è ma continua a non vedersi…

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