Prima squadra

Ormai segna solo lui... No Merola, No party

Il punto

11.04.2024 08:14

No Merola, no party. Se il momento attuale del Pescara fosse uno slogan, sarebbe certamente questo. Se il folletto di Santa Maria Capua a Vetere non va in rete, infatti, ecco che il Delfino non solo non vince ma non segna nemmeno gol. E' già capitato 5 volte nel girone di ritorno: contro il Perugia (0-1), il Gubbio (4-0), la Vis Pesaro (4-0, ma il giocatore era fuori per infortunio), il Cesena (1-0) e adesso con la Virtus Entella (0-0). Solo in un'altra circostanza delle 16 partite da inizio anno solare, quelle per intenderci dopo il giro di boa del torneo, il numero 10 biancazzurro non aveva esultato: era la partita di Alessandria contro la Juventus Next Gen, la prima del 2024 e della seconda parte di stagione, ed allora il Pescara di gol ne fece 3, ma subendone 4 e dunque restando alla fine a bocca asciutta. Bastano queste note statistiche a far capire l'importanza di Davide Merola per un Pescara che da qualche tempo, anche prima della cura Cascione, non riesce più a trovare con continuità ed efficacia la via del gol, pur essendo ancora il secondo attacco del girone (54 reti, a 20 di distanza dal Cesena primo ma ora solo a più due dalla Torres terza nella speciale graduatoria): nelle ultime 11 partite, quelle a partire dall'infausta trasferta di Gubbio del 9 febbraio, la squadra ha realizzato appena 9 gol e solo uno (quello di Pierno nell'ultimo secondo di recupero contro la Carrarese, per il pari che rinviò di qualche giorno le dimissioni di Giovanni Bucaro) non porta la firma del figlioccio calcistico di Zdenek Zeman. In questo lasso di tempo il Pescara ha centrato appena 2 vittorie, entrambe di misura e nelle giornate che sancivano i debutti in panchina di Bucaro (contro la Lucchese) e di Cascione (contro il Pontedera), ovviamente arrivate grazie a Merola. Oggi, insomma, il problema del Delfino è paradossalmente offensivo e non più difensivo. La cura Cascione ha portato equilibrio e solidità, ma non ha ancora risolto i grossi problemi in fase di costruzione, figli della costruzione estiva della rosa, che nella gestione Zeman erano stati camuffati da un calcio iper offensivo che mandava in rete più interpreti (15 i calciatori a referto in una cooperativa del gol) ma che lasciava scoperta una difesa mai ben protetta da un reparto mediano all'altezza. Adesso mister Cascione nelle ultime 3 gare di regular season, nelle quali si dovranno blindare i playoff e provare ad accaparrarsi una posizione migliore dell'attuale (la settima) nella griglia di partenza, dovrà rivitalizzare la manovra ed il reparto offensivo, trovando al contempo altre frecce acuminate oltre a Merola. L'idea del 4-2-3-1 praticata senza esiti nel finale del posticipo contro l'Entella può essere una soluzione da cavalcare, dopo averla messa a punto, esattamente come puntare, specialmente in questo assetto, su Vergani come terminale offensivo al posto di un Cuppone a digiuno di gol dal 27 gennaio. Chiaramente il nuovo assetto potrebbe penalizzare proprio Merola, costretto ancor di più a ripiegamenti difensivi rispetto ad adesso, ma proporrebbe un uomo di qualità in più in formazione e sarebbe il modo per coinvolgere meglio in zona-gol gli altri uomini offensivi.


 



 

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