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Tra calciomercato e campionato: Oddo "l'acquisto" doc

18.08.2016 10:13
Riecco la fortunatissima rubrica di PescaraSport24 "CALCIOLOGICAMENTE", curata dal dott. Pietro Literio. Le vicende del Delfino raccontate da un punto di vista del tutto peculiare e molto interessante. Buona lettura! Continua imperterrito il “sogno di mezza estate” per i tifosi biancazzurri, sfogliando ogni giorno la margherita dei giocatori: Trotta sì o Trotta no? Verre m’ama o non m’ama? Aquilani sì o Aquilani no? Insomma, avanti tutta l’estate con il gioco del “si.. ma” (direbbe il famoso psicologo Eric Berne), almeno fino al 31 agosto, così possiamo sognare, tenere alta la tensione e l’attenzione, assieme al desiderio e all’attesa sofferenti. Questa sorta di sano “sadomasochismo” del calciomercato estivo ci aiuta così a distrarci dalla monotonia quotidiana, ma soprattutto “a passare il tempo” (direbbe sempre E. Berne), sognando un pò. La rincorsa al “campione”, al “salvatore della Patria” (o più modestamente della squadra) e all’uomo, anzi giocatore “forte” ci fa dimenticare o, ancor peggio, dare per scontato, il più grande acquisto già compiuto dalla Società: il “fuoriclasse” Oddo. Si perché il Mister, con le sue forti convinzioni, il suo gioco propositivo e duttile tatticamente (fatto di giocatori “pensanti” che non lasciano punti di riferimento all’avversario), il suo entusiasmo (voglia di divertirsi e far divertire) e soprattutto con i suoi punti fermi (la richiesta alla società di non smembrare la squadra), rappresenta per il Delfino il valore aggiunto in serie A, capace di “stuzzicare” l’orgoglio biancazzurro legato ai miti del passato (Galeone in primis). E così, “petto in fuori”, Oddo è stato capace di dichiarare alla stampa: “la salvezza per il Pescara è l’obiettivo minimo! Un altro esempio di caratteristica vincente: il coraggio, che vuol dire non aver paura di osare uscendo dagli schemi, senza frasi fatte o scontate. Del resto il detto ci ricorda che “l’ossigeno ti manca quando non ce l’hai” e quindi umanamente diamo quasi per scontato che il “campione” è già arrivato (da tempo) in casa nostra. Questo non significa che Oddo è perfetto e non sbaglierà, ma ha le caratteristiche del “fuoriclasse”, in attesa del “fuoriclasse” sul campo. Altro valore aggiunto è rappresentato poi dalla società, tutta “fatta in casa”: Presidente, neo direttore sportivo (Leone) e Mister tutti di Pescara. L’appartenenza e l’identità pescaresi costituiscono una motivazione ulteriore a fare bene e bella figura in “terra propria”. Soprattutto la società ha imparato la lezione dell’ultima serie A, e cerca ora di agire con razionalità, senza seguire l’emotività crescente dell’ambiente. La buona sinergia tra allenatore e società (“l’uno per tutti e tutti per uno”)  rappresenta poi quella caratteristica fondamentale che fa la differenza negli sport di squadra, chiamata “coesione”, in un periodo dove nel calcio molti “fanno i capricci” e si dividono e si separano, più o meno consensualmente: vedi Mancini via dall’Inter (soddisfatto e rimborsato con la buonuscita), Higuain che ha rotto malamente con il Napoli, la telenovela Icardi/Wanda Nara e il loro “tira e molla” con la società, il Milan con problemi di identità (non sa ancora se è definitivamente italiano o cinese), Zamparini autolesionista alle prese con l’allenatore sempre “brocco” e inadeguato, e così via. Come sanno bene Oddo e la Società, ora c’è bisogno di unità e giocatori funzionali alla causa “Pescara 2.0”: tradotto c’è bisogno di giocatori che hanno voglia di affermarsi (allo stesso modo del Pescara che vuol far bene dopo l’ultima serie A). Spetta poi al Mister “mantecare” al meglio tali ingredienti per dare alla squadra “massimo” equilibrio tattico, convinzione e resistenza fisica e mentale. Manaj (ma non solo) con la sua grinta ne è un esempio. Insomma, campioni di carattere e motivazione “cercasi” in casa Pescara, ancor prima che di tecnica. Arriveranno? Al mercato (alla fortuna) e alla buona volontà della Società l’ardua sentenza: perché sbagliando (dall’ultima serie A) si impara (e si migliora)!

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