Pescara-Chievo 0-0, le pagelle dei biancazzurri
Top e flop di giornata
A CURA DI CLAUDIO ROSA -
PAGELLE
All’Adriatico vince la noia. Pescara e Chievo preferiscono non farsi male, chiudendo questo 2019 con un pareggio che non accontenta nessuna delle due. Per i biancazzurri, ottima la prova della retroguardia - con Scognamiglio e Drudi sugli scudi - mentre delude Machin.
FIORILLO 6: dopo una lunga assenza torna finalmente a difendere i pali della porta biancazzurra. In realtà il Chievo non gli da mai reali pericoli, terminando la gara senza grossi problemi. Per dovere di cronaca, compie una bella parata su Vaisanen dagli sviluppi di un corner, ma a gioco fermo per un fallo in attacco dei clivensi.
CIOFANI 6: bravo in fase difensiva - dove tutta la retroguardia biancazzurra non ha commesso errori - si fa vedere anche nella metà campo avversaria, tirando fuori nel complesso una prestazione positiva e sufficiente, chiudendo l’anno nel migliore dei modi.
DRUDI 6.5: prestazione sontuosa del difensore biancazzurro che, insieme al suo compagno di reparto Scognamiglio, annulla totalmente l’attacco clivense. A suon di partite giocate così, Drudi si sta pian piano ritagliando un ruolo sempre più importante in questo Pescara.
SCOGNAMIGLIO 6.5: perfetto, nient’altro da dire. Non commette praticamente mai errorri per tutta la gara, guidando alla perfezione tutta la retroguardia abruzzese, che non rischia nulla contro l’attacco clivense. Macchia il suo match con quell’ammonizione nel finale per un po’ di nervosismo di troppo, che poteva - e doveva - essere evitata.
MASCIANGELO 5.5: nel complesso non una brutta partita. Il laterale biancazzurro fa il suo, senza strafare e senza commettere errori grossolani, ma ogni volta che ha palla si ha la sensazione che con lui si perdano tanti tempi di gioco, rallentando inevitabilmente una manovra già lenta di suo.
BUSELLATO 5.5: dopo l’ottima prestazione col Livorno, appare invece questa volta sottotono il centrocampista abruzzese. Tanta corsa e quantità, ma sulla sua gara pesano i tanti errori in fase di costruzione, che non gli permettono di raggiungere la sufficienza. (dal 28’st Melegoni 6: ha un buon approccio alla gara, entrando subito nel vivo del gioco. Un’altra partita in cui a match in corso riesce ad incidere nei non tanti minuti a disposizione. Così facendo si sta ritagliando un buono spazio nelle gerarchie di Zauri).
PALMIERO 5.5: come detto anche a Livorno, bisogna dargli tempo di ritrovare la forma ottimale. Lui in realtà non disputa una brutta gara, ma la manovra dei biancazzurri è troppo lenta ed articolata, diventando alla lunga prevedibile.
KASTANOS 6: ha l’arduo compito di sostituire Memushaj, non convocato da Zauri. Lui lo fa bene, mettendo a disposizione della squadra le sue caratteristiche, diverse da quelle dell’albanese. Liberato dai compiti di regia - dove era stato impegnato in assenza di Palmiero - si nota come riesce a cucirsi meglio addosso un ruolo a lui più congeniale.
GALANO 6: totalmente impalpabile nel primo tempo, c’è bisogno di un suo errore grossolano per accenderlo. Dopo il gol sbagliato infatti, l’esterno biancazzurro si prende la squadra sulle spalle, senza però trovare la via della rete come la scorsa giornata. Reclama nella ripresa un fallo in area che l’arbitro però non valuta da rigore, scelta sulla quale restano dei dubbi.
MACHIN 5.5: qualche sprazzo di sconfinato talento in una partita tutt’altro che facile. Classe ne ha da vendere ed ogni volta che ha palla da la sensazione di poter creare qualcosa di pericoloso, ma la sua partita viene inevitabilmente condizionata dall’errore a tu per tu con Nardi, dove esagera con un cucchiaio non richiesto. (dal 31’st Di Grazia 6: entra e si presenta subito con tre tunnel consecutivi, accendendo lo stadio. Sfiora la rete nei minuti di recupero, ma la sua punizione finisce di poco fuori).
MANIERO 6: lavora più per la squadra che per se stesso, sgomitando tutto il tempo con i difensori veneti. Ha poche occasioni per vedere la porta, ma serve un pallone d’oro nella ripresa a Galano, il quale spreca non trovando lo specchio della porta (dal 42’st Bocic SV).
ZAURI 5.5: era importante chiudere l’anno con un successo, dando continuità alla vittoria di Livorno. I tre punti invece non sono arrivati, con la noia che ha prevalso sul gioco e sullo spettacolo. Continua questo trend negativo dei biancazzurri, che faticano col giropalla e con la manovra, rendendo invece meglio con squadre che preferiscono attaccare piuttosto che difendere. Bravo Zauri a leggere la partita indovinando i cambi - sia Melegoni che Di Grazia hanno dato il loro apporto una volta entrati - ma è inutile nascondere la delusione per un successo che doveva arrivare, e che non è arrivato.
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