Padalino a PS24:" Zeman darà la scossa. Sui biancazzurri, Bucaro e la Juve Stabia vi dico che.."
Parla in ESCLUSIVA a PS24 l'ex allenatore della Juve Stabia che da calciatore è stato allievo del boemo
A CURA DI MATTEO SBORGIA
50 anni , nato a Foggia, Pasquale Padalino è cresciuto con i colori rossoneri nel sangue. Dalle giovanili ai primi anni '90, l'ex difensore ha giocato nella squadra della propria città. L'incontro con Zeman(risalente ai primi anni novanta) nel Foggia di Pasquale Casillo e Peppino Pavone, ha tracciato in lui un solco marcato, definito e ben preciso nello sviluppo della carriera calcistica prima e da allenatore poi. L'ex tecnico della Juve Stabia(stagione 2020-2021), è stato intervistato in ESCLUSIVA da noi di Pescarasport24, in vista della partita tra abruzzesi e campani, in programma sabato alle 14:30 all'Adriatico che segnerà il terzo debutto sulla panchina dannunziana del dermiurgo di Praga.
Se dico Zeman: quali sono gli aspetti che il tecnico boemo ha trasferito a Pasquale Padalino giocatore prima e allenatore poi?
“ Da giocatore sicuramente lo spirito di sacrificio, il coraggio di conservare sempre le proprie caratteristiche a prescindere dall'avversario. Il boemo è stato un precursore della preparazione fisica, perchè ha toccato alcuni aspetti fisici molto prima rispetto agli altri. Da allenatore ho ripreso alcune cose, per non dire diverse, circa la costruzione della fase finale del gioco, di cui lui credo sia un maestro a livello internazionale come pochi”
L'ingaggio di Zeman in corsa è più un rischio o un valore aggiunto?
“Penso che subentrare a questo punto della stagione non agevoli nessun allenatore, a maggior ragione lui che è abituato a dare un'impronta marcata e una struttura ben definita fin dal ritiro estivo alle sue squadre. Tale problematica credo l'abbia incontrata ogni volta che è subentrato. In realtà a mio parere non è un rischio anche perchè il Pescara stava facendo male: i biancazzurri hanno dilapidato un consistente margine di vantaggio sulla quarta. Zeman darà una scossa indubbiamente. Con la sua esperienza sono convinto che riuscirà insieme a suoi giocatori a far riprendere un trend importante come quello di inizio stagione”
La rosa degli adriatici secondo lei è adatta al credo del navigato tecnico, quali sono i giocatori perfetti per il suo credo?
“I giocatori che meglio si sposano con il credo del mister sono senza ombra di dubbio gli attaccanti. Ma non tutti. Cuppone e Lescano sono perfetti a mio parere. Lui predilige calciatori rapidi, tecnici e che siano in grado di tagliare verso la porta e non giocare sulla linea, come magari oggi spesso si vede. Per quanto concerne i difensori io conosco Giammarco Ingrosso che credo sia il prototipo del difensore centrale zemaniano : è tecnico, ha struttura, colpo di testa. E' chiaro che la squadra dovrà assimilare in fretta i suoi dettami e magari qualche difficoltà inizialmente ci sarà”
Nello staff del mister, come allenatore in seconda, c'è Giovanni Bucaro con cui lei ha giocato insieme a Foggia: ce lo descrive come uomo e come allenatore?
“Giovanni è un ragazzo molto mite, piuttosto che dire una parola in più ne dice due in meno. E' un mio amico con cui ho avuto modo di trascorrere del tempo anche fuori dal campo. E' un allenatore molto esperto che conosce molto bene il boemo, la sua collaborazione non è causale, anzi sarà una figura fondamentale all'interno dello staff tecnico. Certo con Cangelosi (ora alla Casertana) che collabora con Zeman da 40 anni, sarebbe stato tutto magari più facile, ma Bucaro sono sicuro che si saprà far valere al meglio perchè l'ha sempre seguito, quindi sa quello che richiede, lo sapeva da calciatore e lo saprà ancora di più oggi che è un tecnico bravo"
Dove può arrivare questo Pescara?
“Non lo so, bella domanda. Penso sarà fondamentale riprendere la retta via e arrivare ai playoff nella condizione fisica e mentale giusta. Le concorrenti sono agguerrite e non parlo solo del girone C, ma anche degli altri raggruppanti. Se arriverà in forma in entrambi gli aspetti agli spareggi promozione, credo che possa dire la sua fino in fondo”
Che tipo di squadra è la Juve Stabia di cui lei è stato allenatore?
“A mio parere con Colucci in panchina la Juve Stabia ha sempre espresso un gioco guardingo, sornione, a tratti pungente come le api di Castellammare. Secondo la società, il pubblico e i telespettatori non ha mai palesato un gioco offensivo e spumeggiante. Secondo me a ragion veduta, perchè Colucci sapeva il materiale tecnico a sua disposizione e si è adeguato di conseguenza. In avanti i gialloblù non hanno un vero e proprio goleador e in generale sono un organico molto giovane. L'ex tecnico aveva intrapreso un giusto percorso, lasciando la squadra in piena zona playoff. Poi si è dimesso, i motivi non li conosco. L'arrivo di Pochesci non ha sortito gli effetti sperati finora anche e soprattutto rispetto a quelle che sono state le sue premesse e le sue dichiarazioni rese in sede di presentazione. Al momento, infatti, le sue idee più spregiudicate e offensive non stanno portando punti e risultati. Il subentro non è mai facile e quando lo fai giocando subito un turno infrasettimanale è ancora più complicato. Tutti gli allenatori devono avere il giusto tempo per lavorare e quindi incidere. Credo in definitiva che i gialloblu debbano ritrovare il vestito adatto che hanno avuto per i primi sei mesi di questo campionato”
Sabato c'è Pescara - Juve Stabia. Che tipo di partita sarà?
“Il Pescara sarà subito vivace, arrembante. I calciatori vorranno dimostrare che il periodo buio è passato, altrimenti se dovessero persistere le stesse problematiche , tutti dovrebbero essere messi in seria discussione. Comunque il cambio di allenatore fornisce sempre almeno inizialmente degli stimoli mentali importanti, soprattutto in termini di atteggiamento. La Juve Stabia dovrà dare risposte al cospetto di una squadra forte, ma spesso gli stimoli giusti li trovi proprio in questo tipo di partite”
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