Prima squadra

Top Player o Flop Player?

La strana stagione di Tunjov

25.04.2024 08:13

Un lungo, lunghissimo digiuno da spezzare al più presto. Georgi Tunjov non va in gol dalla prima giornata del girone di ritorno, quando su calcio di rigore in pieno recupero siglò l'ultima rete pescarese nel ko per 4-3 in casa della Juventus Next Gen. E il suo ultimo sigillo potrebbe non essere stato inutile, perchè consente al Delfino di mantenere per la differenza reti il vantaggio negli scontri diretti contro i baby bianconeri in caso di arrivo a braccetto. E in una classifica cortissima (5 squadre in 4 punti) è un aspetto da non trascurare in vista degli ultimi, incandescenti 90 minuti di regular season che andranno a definire la griglia di partenza dei playoff. Al di là della lunga astinenza, l'estone è chiamato a tornare ad essere un valore aggiunto in una squadra che fatica a fare gioco e, Merola a parte, ad andare in gol. “Con l'Ancona speravamo di trovare continuità e di migliorare le nostre prestazioni, purtroppo è andata male e adesso dobbiamo pensare prima a Fermo e poi ai playoff”, le parole di Tunjov che anche contro i dorici nell'ultimo match non è riuscito a lasciare il segno. “L'obiettivo è andare fino in fondo agli spareggi, ma sappiamo tutti che è difficilissimo. Faremo però di tutto”. Ad inizio stagione era il top player del gruppo, a lungo capocannoniere del Delfino e perno di una squadra che era partita con il piede giusto. Quando era assente causa convocazione in Nazionale erano guai. Poi si è progressivamente spento: troppo discontinuo e passivo in fase di non possesso, ha perso la titolarità diventando quasi un...flop player. Cascione per scelta tecnica non lo convocò nella partita del suo debutto in panca, ma nelle ultime 3 gare lo ha sempre schierato dal 1'. “E' un giocatore di altra categoria”, ha sempre detto. Adesso, però, sta a Georgi dimostrarlo. “Ovviamente mi aspettavo di più anche io da me stesso in una stagione dove potevo e dovevo fare di più. Ogni allenatore avuto qui mi ha lasciato qualcosa, comunque. Con Cascione ho lavorato meno, ma qualcosa ho imparato da lui come da Zeman. Cerco sempre di dare il massimo e di fare il meglio possibile, poi ci sono partite dove si fa meglio ed altre dove non va bene, come contro l'Ancona. Resterò a Pescara anche l'anno prossimo? Ora non so dirlo, quest'annata è stata un po' strana per me e adesso devo pensare solo alla prossima partita e poi a playoff. Non ad altro. Il resto si vedrà”. La flessione accusata con il Pescara gli è costato anche il posto con la sua Estonia: nell'ultimo impegno internazionale della rappresentativa, infatti, non è stato convocato nella gara decisiva per la qualificazione agli Europei. “E' stato un vero peccato, era una gran partita per il mio Paese”. Per riconquistare l'Estonia, deve prima riconquistare il Pescara e tornare ad essere centrale nello scacchiere tattico come ad inizio anno, quando pur non essendo il prototipo della mezzala zemaniana era il trascinatore e andava in gol con una continuità impressionante. 5 reti nelle prime 6 gare da lui disputate. Ma adesso, che siamo arrivati quasi alla vigilia della 38esima complessiva (lui ne ha giocate 27) è fermo a quota 7….

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