Galano: "La chiamata di Zauri mentre ero al mare mi convinse a venire"
Il Robben di Puglia si confessa al blog di Gianluca Di Marzio
Tutti matti per Galano, anche a Pescara. E' il Robben di Puglia il trascinatore del Delfino: dopo 13 partite, i gol fatti sono già otto ed è sempre a segno nelle ultime 4 giornate.
Il funambolo dei biancazzurri si è raccontato al blog di Gianluca Di Marzio, ecco el principali dichiarazioni rilasciate.
IL RECENTE PASSATO - Due fallimenti consecutivi, a Bari e a Foggia. Prima il club dov’era cresciuto, poi quello nella sua città, dove aveva scelto di tornare. Sfidando la ragione. “Ho seguito il cuore ma è stato un errore. Ho capito da subito che c’era qualcosa che non andava con la società. Ci hanno lasciato in mezzo a una strada. Giocavo poco, mi sono sentito subito messo da parte”. Gli stipendi fermi allo scorso inverno, la retrocessione in quel maledetto 11 maggio a Verona, le troppe panchine, la frustrazione. “Non giocavo e mi sentivo abbandonato dalla società. Forse mi avevano preso solo per fare gli abbonamenti, non lo so. È stato molto doloroso da foggiano”.
IL PESCARA - La chiamata giusta, da Pescara. “Ero al mare e mi contattò Zauri. Mi ha fatto capire che sarei stato importante. Il presidente Sebastiani mi aveva cercato anche negli anni scorsi. Stavolta sentivo che era davvero la volta giusta”. Intuizione esatta: dopo 13 partite, i gol fatti sono già otto. Sempre a segno nelle ultime 4 giornate. Dall’inizio del campionato è stato fuori solo 55 minuti. Largo a destra, al centro di un progetto. “La fiducia è tutto per me. Ho trovato un bel gruppo e una società seria. Ho iniziato forte, come a Bari un paio d’anni fa. Feci 13 gol nel girone d’andata”. Gli ultimi due li segnò a Perugia, dove domenica tornerà per sfidare un vecchio compagno di (dis)avventura a Foggia che quest’anno – come lui – si sta riscattando. L’unico che ha segnato più di Cristian finora: Pietro Iemmello. “Gli faccio un grande in bocca al lupo. Anche lui ha sofferto molto. Ora sta dimostrando il suo valore”. Zauri ha saputo valorizzare Galano e le sue caratteristiche “dandomi libertà e continuità”.
LA SERIE A - “Mi fa incazzare quando sento dire che manco di continuità. Non è che in giro sono tutti Messi o Ronaldo. A volte vedo che a certi giocatori bastano un paio di buone partite per essere considerati pronti a fare il salto. Io ho 28 anni e non ce l’ho ancora fatta. Ma non perdo la speranza e magari ci arriverò col Pescara”.
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