Prima squadra

E il Delfino scopre di avere una difesa (quasi) si ferro...

Aspettando i gol degli attaccanti, mister Baldini si gode i... Ministri della Difesa!

12.10.2024 08:16

Il miglior attacco è...la difesa! Nel Pescara che in questo weekend, complice il rinvio della gara interna con il Milan Futuro al 21 novembre, si accomoderà sulla poltrona a studiare le avversarie, tutte impegnate in partite complicate (in programma ci sono, ad esempio, Perugia-Entella oggi, Ternana-Ascoli ed Arezzo-Rimini domani), uno dei punti di forza è una retroguardia quasi di ferro. Inaspettatamente, perchè da anni ormai quel reparto - che oggi dopo 8 partite ha incassato appena 6 gol ed è secondo nella speciale classifica delle reti al passivo, insieme ad Entella e Gubbio, dietro alla Ternana che ne ha incassati 4 – era tra i più perforati delle squadre del lotto playoff. Capitan Brosco e compagni finora non hanno subito reti da palla inattiva diretta, storico tallone d'Achille del Delfino, ed anche nelle imbucate sul centro-destra, che tanto avevano fatto male l'anno scorso, la fase difensiva ha fatto registrare progressi importanti. Merito del centrocampo che fa filtro interdizione e del tridente che si sfianca a protezione nella fase di non possesso, ma anche di una diversa interpretazione voluta ed ottenuta da mister Silvio Baldini. Sui calci piazzati dalla trequarti in posizione defilata, ad esempio, la linea biancazzurra è spesso altissima, all'altezza del limite dell'area di rigore: una statistica resa nota dall'ex milanista Stefano Pioli conferma che in questo modo si subiscono meno gol e guardando al Pescara di oggi l'assunto sembra corretto. Il Delfino in quelle situazioni di gioco si difende spessissimo così, anche se non sempre. E dopo 8 turni si può affermare che la scleta è stata azzeccata. E quando c'è qualche problema, interviene Alessandro Plizzari, che ha ricominciato la nuova stagione nello stesso modo nel quale aveva conclusa la precedente: da vero top player. Alcune delle reti incassate sono state dettate da errori dei singoli (un esempio su tutti: la topica di Pellacani con la Pianese) ma nel complesso il reparto non va mai completamente in apnea, anche quando messo sotto pressione. La coppia centrale è ben assortita (Brosco più di posizione e lettura, Pellacani invece gioca più di anticipo e aggressione alta) ed i terzini, nuovi rispetto all'anno scorso, sono meno arrembanti e più prudenti. Pierozzi e Crialese salgono a turno per non lasciare mai soli i due centrali, che sono anche protetti da uno schermo centrale in mediana. A sinistra, dove l'esperienza e la sagacia tattica di Crialese sono stati finora preferiti alla fisicità e alla capacità di corsa di Moruzzi, talvolta si è sofferto parecchio (vedi con il Perugia grazie a Cisco e a Chiavari per lo sgusciante Bariti), ma esattamente come sull'altra corsia sembrano esserci margini di miglioramento consistenti nell'esecuzione delle due fasi. Al centro, poi, i due superstiti della scorsa stagione (anche se Pellacani, vittima di continui problemi fisici, nel 2023-24 ha giocato poco, lasciando spazio a Mesik più che a Di Pasquale) stanno vivendo un inizio di stagione sopra le righe, al netto di qualche errore. Con il sostegno finalmente di una buona condizione fisica, in particolare, Pellacani sembra essere tornato ai livelli del suo arrivo a Pescara, quando di lui si parlava come un centrale di grandissima prospettiva. “Pippo per me è già da serie A”, ha detto un paio di settimane fa mister Baldini, che non a caso ha rinunciato a lui sono nella ripresa con il Perugia per una botta alla testa ricevuta in uno scontro di gioco. E che dire di Brosco? Sta vivendo una seconda giovinezza come testimoniano i minuti disputati (696), le prestazioni ed anche la rete da 3 punti contro il Carpi, la sua vecchia squadra. I campionati non si vincono solo facendo tanti gol, ma anche prendendone pochi. E nel Delfino che vince (finora sempre di misura), il miglior attacco si sta veramente rivelando la difesa...

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