Un fallimento (non) annunciato
Terza stagione da brividi in archivio
Musi lunghi in casa Pescara, inevitabilmente. La sconfitta di ieri ieri sera sulle rive del Garda fa chiudere anzitempo la stagione. C'era poca voglia di parlare e commentare l'epilogo di un'annata agonistica che nei desiderata di tutti doveva essere di tenore ben diverso e che invece si è rivelata assai amara. Dopo esser andati a salutare i duecento e passa supporters biancazzurri arrivati a Salò, i calciatori sono rimasti a lungo nello spogliatoio prima di uscire alla spicciolata dallo stadio con la delusione dipinta sul volto. In molti hanno chiuso la loro avventura pescarese ieri sera, nel modo peggiore. Tra giocatori a scadenza (Drudi e Pontisso, ad esempio) , altri che avrebbero avuto la conferma automatica in caso di promozione (ora c'è diritto di riscatto, ad esempio nei casi Ferrari, Zappella, 'DUrsi, ma è tutto in standby) e altri ancora che rientreranno alla base (Pompetti) o non fanno parte dei piani sarà (ennesima) rivoluzione.
Per il terzo anno di fila, la stagione si archivia in modo amaro. Due retrocessioni (una solo sul campo, poi salvata dai guai del Trapani e dai playoff vincenti ai rigori) e un anno anonimo in C, a Pescara si deve ricostruire. Non propriamente dalle macerie (c'è da salvare la valorizzazione dei giovani, ammesso che non verranno sacrificati all'altare del bilancio potendo garantire ghiotte e reali plusvalenze), ma quasi. Ma resta comunque poco di questa stagione. Una stagione fallimentare, con il Pescara - che doveva provare a primeggiare - che ha recitato il ruolo della comparsa. Gli errori sono stati tanti, certamente troppi, sin dall'estate quando l'allenatore è stato scelto prima del direttore sportivo. Eppure sembrava esser stata allestita una squadra competitiva, o comunque non una da arrivare a distanza siderale dalla vetta, staccandosi subito e di tanti punti dal tandem di testa, o comunque una squadra che ai playoff poteva giocarsela. Ma esser arrivati quinti in regular season ha avuto il suo peso: ai playoff, in 4 gare, 3 pareggi (tutti in rimonta), con i primi 2 che hanno deciso il passaggio del turno grazie alla miglio posizione a fine campionato regolare, ed una sconfitta hanno scritto l'epilogo amaro.
Parlavamo di errori, definendoli “tanti, certamente troppi” per un fallimento (non) annunciato. Matteassi, che insieme al presidente Daniele Sebastiani è stato l'architetto di una squadra che ha deluso, nonostante sulla carta sembrava potesse essere competitiva, ha parlato di “aspettative troppo alte”. No, non è così. Il Pescara e la piazza di Pescara hanno avuto aspirazioni legittime di essere protagonisti in C . L'ennesima annata negativa portala firma del presidente, che ha sbagliato praticamente tutte le sclelte. Dalla guida tecnica iniziale, al mancato esonero di novembre, al ribaltone finale a 3 gare da fine regular season. Se Auteri doveva essere cambiato - e noi pensiamo di sì - andava fatto in tempo utile e non alla fine con un tecnico che aveva voglia di rivalsa, ma poco esperto. Pierpaolo Marchetti nell'immediato post Salò in tv ha sentenziato: “Questa squadra ha gli stessi problemi di agosto”. Vero, verissimo. Ma se questi errori non li ha corretti Auteri in tanti mesi e il mercato di gennaio, comunque meno peggio del solito, difficilmente poteva farlo Zauri in poche settimane. Ampliamo il concetto: molti problemi erano strutturali di una squadra poco omogenea inizialmente, con tanti doppioni in un ruolo e parecchie lacune in altri. C'è poi l'ormai annosa questione difensiva: da varie stagioni la retroguardia incassa gol su gol da sviluppi da palla inattiva, con svarioni inconcepibili.
Adesso si apre una fase nuova, strettamente connessa alla possibile cessione del club. Fine maggio è la deadline fissata da Sebastiani per il closing, altrimenti sarà lui a programmare la stagione pur continuando a portare avanti la trattativa. La speranza è che non si perda tempo e che si facciano scelte ragionate e ponderate. Il rischio, assai concreto, è che come negli anni scorsi si perda tanto tempo per nulla e poi si facciano scelte affrettate ed errate…
Commenti