Squadra giovane ed inesperta. Ma le qualità ci sono
Work in progress
Nessun dramma, come è giusto che sia, ma la sconfitta in Coppa Italia rimediata per mano dalla Reggiana con risultato tennistico ha lasciato l'amaro in bocca in casa Pescara. Mister Zeman è consapevole che la sua squadra è realmente un cantiere aperto e che ha ancora bisogno di tempo per lavorare, crescere e migliorare e lo era anche prima della disfatta di Fiorenzuola. E non ne aveva fatto mistero alla vigilia. “Siamo una squadra molto giovane ed inesperta, ma con delle qualità”, aveva detto, “e siamo solo a metà del lavoro. Della partita contro la Reggiana più del risultato mi interessa vedere come la squadra regisce alla pressione avversaria”. E Sdengo ha avuto le risposte che cercava: la retroguardia ha sbandato più del dovuto, subendo come capita ormai da anni, a prescindere dalla guida tecnica, dagli sviluppi da palla inattiva e su svarioni del singolo o di reparto, perdendo poi definitivamente la bussola una volta che è andata in confusione. Mancanza di esperienza e personalità, ma non solo. “Il primo rigore per la Reggiana non c'era”, ha sentenziato dal Velodromo Pavesi in merito all'epidosio che ha riaperto una partita che dopo i primi 30 minuti sembrava chiusa a favore dei biancazzurri, “poi ci siamo disuniti e preso due gol da calcio d'angolo, un altro su calcio di rigore e uno su palla nostra che abbiamo perso. E se fai errori poi li paghi”. Eppure le parole di Zeman non bastano a spiegare una caduta rovinosa e resa ancor più grave dalla circostanza che, in vantaggio di 2 gol, in 5 minuti sul finale di primo tempo sono state incassate 3 reti. E non è nemmeno una giustificazione che la Reggiana sia una squadra di categoria superiore: il gruppo di Nesta, neopromosso, era rimaneggiato e comunque incompleto pur dovendo iniziare le ostilità tra meno di due settimane. Il Pescara necessita ancora di rinforzi e la gara lo ha confermato in tutta evidenza, al netto delle assenze di coloro che fanno parte del gruppo ma che hanno saltato il primo impegno ufficiale della stagione per diversi motivi (Tommasini perchè appena arrivato ed è in ritardo di condizione, Cangiano in quanto non ancora tesserato, Vergani per fastidi al ginocchio, Salvatore Aloi per pubalgia e Tunjov per una infiammazione al tendine d'Achille). Servono almeno altri tre nuovi arrivi, uno per reparto (Sannipoli e Lombardi i candidati in mezzo, Miranda e Stramaccioni dietro), senza contare che nuove dismissioni, anche a sorpresa, possono portare alla necessità di inserire altri tasselli nel reparto interessato dalla cessione ad oggi non preventivata di un elemento.
(IL MESSAGGERO)
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