Prima squadra

Campi e arbitri inadeguati: alibi che non costruiscono nulla

Zeman dovrà portare la squadra a sbagliare meno in fase difensiva e a concretizzare di più in attacco

08.03.2023 00:01

A CURA DI MATTEO SBORGIA

Il Pescara in poco più di un mese si è fatto rimontare ben 10 punti dal Foggia. Ora gli uomini di Somma (LEGGI QUI) hanno agganciato gli adriatici  al terzo posto. Ma c'è di più. Nelle gare casalinghe contro Monterosi, Latina, Giugliano e appunto Juve Stabia, gli abruzzesi con le rimonte subite hanno dilapidato la bellezza di 8 punti. I rossoneri, invece,  hanno raggiunto questo obiettivo grazie a un filotto di tutto rispetto: non perdono dallo scorso 14 gennaio. Una striscia  positiva davvero invidiabile, senz'altro agevolata da un crollo dei biancazzurri che non vincono dal 5 febbraio.  Un periodo nero di crisi profonda che ha portato il club di Sebastiani a richiamare Zeman in panchina al posto del dimissionario trainer brianzolo. Segnali confortanti si sono già visti nella prima  partita con in panca il boemo che però non è riuscito ad andare oltre il pari nel match interno contro la modesta ma determinata Juve Stabia. Dannunziani volitivi, propositivi, grintosi, ma al tempo stesso estremamente fragili,  poco precisi in fase offensiva e disattenti in quella difensiva. Merola(in due circostanze), Lescano e Brosco( una a testa) hanno gettato alle ortiche gol praticamente fatti, che avrebbero potuto evitare qualsiasi speranza di rimonta ai  gialloblù. Le due  reti subite sono state figlie di altrettanti errori individuali da parte di Boben. Eppure qualche dettame del demiurgo di Praga si è già palesato: ricerca della verticalizzazione del gioco, sovrapposizioni, buoni sincronismi. Certo c'è ancora tanto da fare, Zeman è appena arrivato e non ha la bacchetta magica. I problemi  che c'erano, permangono. I giocatori individualmente sono tecnicamente validi, ma non ancora riescono a ragionare da squadra. Questo è un concetto essenziale per l'esperto trainer su cui evidentemente lavorerà da subito. I biancazzurri avrebbero potuto vincere l'ultima partita, se l'arbitro(che ha ammesso l'errore) non avesse annullato al ‘94 il goal a Merola. Errare è umano, si sa. Bisogna anche considerare che la compagine adriatica è in C e quindi i direttori di gara sono adatti alla categoria. Dunque non ha senso attaccarsi eccessivamente a questo aspetto, ma si deve pensare a ridurre il margine di errore sia in fase offensiva che difensiva. Occorre dire le cose come stanno, non mascherare i problemi e la realtà. Le partite bisogna chiuderle. Se il Pescara l’avesse portata a casa prima, magari incrementando il bottino, non ci sarebbero state le problematiche arbitrali che poi  si sono verificate. Analogo discorso vale per i campi di gioco. “ Il manto erboso dello Stadio di Pescara. PERFETTO! Gli esperti dicono che è fra i migliori tappeti verdi di tutti i campionati, compresa la seria A, merita sfide da categorie superiori. Adesso più che mai dobbiamo essere vicini alla squadra, crederci fino in fondo. Forza Pescara” Questo è il post pubblicato sui propri social sabato dal primo cittadino della capoluogo adriatico, Carlo Masci a corredo della foto del campo da gioco.  Un messaggio semplice e chiaro che di fatto testimonia l'assoluto stato di salute dell'impianto cittadino e getta acqua sul fuoco circa le polemiche sul tema che si erano sollevate lo scorso 6 agosto in occasione dell'amichevole internazionale Inter - Villareal.  Resta il fatto che comunque in Lega Pro non sono di certo tutti in perfette condizioni, anzi.  A Viterbo(contro il Monterosi) e ad Andria Mora e compagni non hanno mai tirato in porta. In entrambi i post partita però la società e i giocatori si sono lamentati delle condizioni dei campi . Nel calcio se non tiri, non segni. Gli altri discorsi sono tutti secondari. Oltretutto i manti erbosi della terza serie sono idonei per la terza serie. Bisogna adeguarsi alla realtà dei fatti. Non ha senso parlare di squadra tecnica, ogni team deve prendere contatto pienamente  con il  campionato di competenza. Il Pescara è in C e deve giocare ogni volta facendo sue le  caratteristiche proprie  della categoria. Tutto il resto è noia. Anzi, sono alibi. E con gli alibi non si costruisce nulla.

FOTO: PAGINA FB CARLO MASCI, SINDACO DI PESCARA

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