Prima squadra

Zanon a PS24: “La piazza è esigente, normale che voglia tornare a vincere. Allenare il Pescara? Sarebbe un sogno…”

L'intervento

21.06.2024 15:12

A CURA DI PIERFRANCESCO PROFILI - Ancora nessuna novità in riva all’Adriatico per quanto riguarda la scelta della nuova guida tecnica; il Pescara è senza dubbio in ritardo. Tesser resta in corsa ma con l’allenatore veneto c’è stata una sola conversazione telefonica che risale allo scorso 1° giugno. Gli altri nomi che circolano da settimane sono Francesco BaldiniFabio Caserta. Per fare il punto della situazione in casa biancazzurra è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Pescara Sport 24 Damiano Zanon, difensore aquilano classe ’83 che con la maglia del Delfino ha centrato due promozioni (dalla C alla B sotto la guida di Eusebio Di Francesco e dalla B alla A con Zeman). Ecco di seguito le sue parole.

Nell’ultimo mezzo secolo il Pescara per la prima volta sarà costretto a disputare la quarta stagione consecutiva in Lega Pro. Da 50 anni non era mai successo che i biancazzurri restassero lontani dalla cadetteria per un lasso di tempo così lungo… “Sicuramente con la retrocessione arrivata dopo tante soddisfazioni può succedere che capiti un periodo del genere, perchè potresti incappare nella stagione che vede la partecipazione di società importanti con maggiori possibilità economiche però il Pescara è una squadra che primeggia e si gioca sempre le proprie carte per la vittoria del campionato”.

Manca poco meno di un mese al ritiro di Palena in programma dal 16 luglio e il patron Sebastiani è ancora alle prese con la cessione delle quote societarie. Il Pescara è tutt’oggi senza una guida tecnica e la squadra è quasi completamente da allestire. Nuova stagione stessi problemi… “La piazza pescarese è esigente e ha ragione, vuole primeggiare come è sempre stato e come il presidente ha permesso per molti anni, questo è da riconoscere. Il patron è stato uno dei pochi numeri 1 a centrare così tanti successi. Il calderone della C è tosto, ma se conosco un po’ lui e Delli Carri so per certo che allestiranno una squadra competitiva”.

Negli ultimi anni c’è una negatività evidente che circonda l’ambiente pescarese, è venuto a mancare l’entusiasmo e l’unione tra città e squadra. Lei da dove partirebbe per cercare di appianare la situazione? “Credo che Pescara sia una realtà che ha fatto grande calcio ed è stata sempre abituata a seguire stagioni importanti. La Lega Pro è difficile, l’anno scorso con le problematiche di Zeman il Delfino si è ritrovato a dover affrontare una stagione con dei protagonisti non proprio ideali per il boemo ed è stata perlopiù una rincorsa e questo può creare una spiacevole conseguenza sul pubblico, anche sul piano delle contestazioni. Avere intorno la serenità e il calore è sicuramente molto importante per la squadra che, oltretutto, è molto giovane. Al contrario con il clima attuale non è facile, guardate ad esempio Emmanuel (Cascione, ndr) che si è ritrovato questa patata bollente ed è stato, a mio parere, bravo a gestirla ma quello che alla fine conta per il tifo è il risultato finale”.

Ha mai pensato di allenare il Delfino? “Per me che sono abruzzese e ho giocato dalla C alla A con questa casacca allenare i biancazzurri sarebbe il coronamento di un sogno, perché questi colori li considero come una seconda pelle. Innanzitutto devo iniziare ad allenare perché ho già il patentino, la voglia di rimettermi in discussione è tanta. Passare dal calcio giocato alla panchina sarebbe davvero una bella esperienza. Spero di riuscire a raggiungere questo obiettivo come quando calcavo i campi da calcio”.

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