Prima squadra

Autostima, consapevolezza e atteggiamento

Le armi del Pescara

02.10.2024 08:13

Atteggiamento e consapevolezza. Sono queste le armi del Pescara capolista aspettando che arrivi anche il calcio-spettacolo, sempre ammesso che sia necessario. Per il momento, infatti, va benissimo così. Questo Delfino che ha il carattere del suo condottiero e che non molla mai piace, vince e convince anche gli scettici. Il primo posto non è affatto casuale: dopo 7 giornate capitan Brosco e soci guardano tutti dall'alto verso il basso da imbattuti, con un vantaggio minimo sulle inseguitrici ma avendo messo in archivio tre scontri diretti, due dei quali – quelli con Ternana e Virtus Entella – disputati in trasferta ma chiusi con due vittorie. Il terzo era quello casalingo con la Torres, sfuggito solo di un soffio per la rete a fine recupero del secondo tempo del tamburino sardo Masala, ma dopo una bella reazione contro una squadra solida e di categoria, ben più rodata alla seconda giornata rispetto a quella di mister Silvio Baldini. Che dal mercato non ha avuto tutti questi regali, ma che all'epoca della sfida alla Torres aveva cambiato modulo da appena una decina di giorni passando dal 4-2-3-1 al 4-3-3. Ed è stata quella la prima vera svolta della stagione. Da allora la squadra in campo ha ritrovato sicurezze e certezze e i 17 punti già in cassaforte ne sono la diretta conseguenza, in attesa che vengano sviluppati gli ampi margini di miglioramento che ci sono e che Davide Merola diventi il valore aggiunto, anche e soprattutto in termini di reti realizzate. Finora il Pescara ha sempre vinto di misura (2-1 a Terni, con la Pianese e con il Carpi, 1-0 a Chiavari e Rimini) ed è proprio in zona-gol che può e deve migliorare, per diventare – come direbbe Baldini – inarrestabile. O già di altra categoria, da serie B. Ed è proprio il ritorno diretto in cadetteria l'obiettivo prioritario, inutile nascondersi dietro un dito. Lo dice per primo il sognatore Silvio Baldini, che in 2 mesi o poco più è riuscito a trasmettere la sua mentalità vincente ad un gruppo che, eccezioni a parte (verdi Tunjov), lo segue ciecamente perchè raccoglie già i primi frutti di quanto seminato. Anche nelle giornate meno positive – e quella con il Carpi per mille motivi sembrava essere una di quelle – la squadra riesce sempre a reagire alle avversità e a gettare il cuore oltre l'ostacolo perchè ha consapevolezza dei propri mezzi ed ha sempre l'atteggiamento giusto, quando deve stringere i denti e soffrire o quando deve andare all'assalto. Contro il Carpi il gruppo poteva patire il doppio contraccolpo psicologico del grave infortunio a Lonardi e del pareggio di Saporetti ed invece ha reagito da grande squadra. Magari senza incantare sul piano squisitamente estetico della proposta e della pulizia tecnica delle giocate, ma con grande spirito. Il resto lo ha fatto il mago in panchina, ancora illuminato e decisivo nelle sostituzioni. Non solo e non tanto per la rete di De Marco (la quinta su 10 siglata da un subentrante) ma per la capacità di leggere la partita e cambiarla. La fascia destra non funziona? Baldini all'intervallo sposta di corsia il terzino sinistro, scala lo sfortunato Lonardi interno e inserisce “Provvidenza” Ferraris cambiando tutta la catena. E vince la partita, con uno scacco matto mosso dalla Dea Bendata che ha assunto le fattezze di Brosco. Adesso, però, viene il difficile già a partire dalla trasferta di Ascoli: confermarsi ancora. Ma con entusiasmo, autostima e altre qualità morali che non fanno difetto a questo gruppo e al suo allenatore, il meglio deve ancora venire….Almeno questa è la speranza del popolo biancazzurro

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