Di Francesco story: Eusebio raccontato dal fratello Walter
Tutti o quasi i bambini sognano di poter diventare calciatori di successo: c’è chi non riesce per limiti fisici o psicologici e chi, invece, fa di tutto per realizzare i propri obiettivi. La storia di Eusebio Di Francesco è quella di un ragazzo che dà costantemente una mano ai genitori in albergo prima di sfondare come atleta. E nel suo DNA personalità e perseveranza si sono mescolate a talento ed umiltà. Un mix perfetto che lo ha portato a diventare anche un eccezionale allenatore. In esclusiva per Pescara Sport 24 abbiamo intervistato Walter, il fratello del mister che domenica affronterà il suo passato, quel Pescara che alla famiglia Di Francesco ricorda ancora una bellissima esperienza culminata con la meritata promozione nel 2010.
Quando ha capito che Eusebio sarebbe diventato un grande calciatore?
Già quando era piccolo aveva questo speciale talento con il pallone, tant'è vero che è "emigrato" all’età di 14 anni. C'è da dire che da bambino aveva un’altra passione, la bicicletta, ed anche lì era molto portato. Sono sicuro sarebbe arrivato anche nel ciclismo perché lui raggiunge sempre i suoi obiettivi.
Ci racconti un’esperienza condivisa da ragazzi:
Da piccoli facevamo spesso e volentieri sfide tra contrade andando a giocare su campi di terra. Stavamo lì per 3-4 ore consecutive e già su quei terreni sconnessi Eusebio faceva la differenza, basti pensare che a 13 anni era già titolare con la Juniores del Sambuceto.
Dopo essersi tolto grandi soddisfazioni da giocatore, Eusebio è tornato a Pescara per scrivere la storia come mister.
E' stata una gioia incredibile per lui e per la nostra famiglia, essendo anche noi tifosi del Pescara. Non è affatto semplice essere profeti in patri e lui ci è riuscito dando una svolta alla squadra dopo l'esonero di Cuccureddu e conquistando una grandissima promozione. Emblematico, la sera della promozione, è stato il lunghissimo e commovente abbraccio tra mio fratello e mio padre dopo la vittoria con il Verona.
La scorsa stagione, da mister del Sassuolo, una qualificazione incredibile in Europa League.
Ti dico la verità: ad un certo punto non ci speravo perché la squadra aveva perso troppi punti per strada, ma alla fine un po' per merito loro e un po' per demerito delle concorrenti sono riusciti a centrare un obiettivo storico per la società emiliana.
Domenica Eusebio affronterà il suo passato: per chi tiferà e chi la spunterà secondo lei?
Sarà sicuramente una partita speciale, diversa dalle altre per tipo di emozioni. Non è semplice scegliere tra la squadra della tua città e quella in cui allena tuo fratello, mi auguro solo che sia una grande partita e che vinca il migliore.
Gli addetti ai lavori pensano che mister Di Francesco sia uno dei migliori allenatori emergenti a livello nazionale. Cosa significa questo per la famiglia?
E' un orgoglio e fa sempre piacere ricevere complimenti. Chi ha conosciuto e conosce Eusebio sa benissimo che tipo di allenatore sia: non lascia mai nulla al caso, è davvero pignolo. D'altronde ha la mentalità del vincente e vuole arrivare più in alto possibile.
Se dovesse scegliere la prossima squadra di suo fratello, quale sceglierebbe?
Mi tocca essere sincero: sono simpatizzante interista ma ovviamente mi piacerebbe che andasse ad allenare la Juventus, sarebbe un traguardo incredibile perché in questo momento i bianconeri sono sulla carta superiori a tutte le altre compagini.
Nel calcio, come nella vita, non bisogna mai arrendersi. Eusebio Di Francesco ha lottato per centrare i suoi obiettivi e domenica affronterà i colori biancazzurri: saranno nuove sensazioni, emozioni importanti per lui e la sua famiglia che lo ha sempre sostenuto, dai primi calci su quei campi in terra al commovente abbraccio dopo Pescara – Verona della finale playoff 2010.
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