Maniero: "Rimpiango l'addio del 2015. Pescara è parte di me"
"Questa maglia è come una seconda pelle"
Ricky Maniero vuole riconquistare tutti. Anche gli scettici, quelli che non gli hanno mai perdonato l'addio di qualche anno fa, anche s enon fu assolutamente tutta responsabilità sua. Acqua passata, Maniero punta ad una stagione da ricordare. Ama Pescara ed il Pescara, non lo ha mai nascosto. E lo ha ribadito a Il Centro, in una diretta Facebook proposta dal giornale con il bomber unico protagonista. Ecco quanto raccontato da Maniero al quotidiano abruzzese:
Maniero, con Tumminello ko per i prossimi 6 mesi toccherà a lei trascinare il Pescara. È pronto?
«Mi dispiace tantissimo per Tumminello e spero che torni prima del previsto perché è un giocatore molto importante per noi. Adesso dobbiamo fare bene, provando a non far sentire la sua mancanza».
Per lei è il quinto campionato col Delfino.
«Pescara è parte di me, qui ho vissuto anni stupendi e spero di continuare a viverli. Questa maglia è come una seconda pelle».
Come è nata la trattativa per tornare qui?
«L’anno scorso, dopo Pescara-Cosenza, a marzo, ho incrociato il presidente negli spogliatoi e ci siamo lasciati con una promessa. Poi a luglio il sogno è diventato realtà ed eccomi qui».
In Abruzzo ha sempre fatto buoni campionati, poi, dal 2015, il suo rendimento è stato altalenante. Come mai?
«È una cosa che non riesco a spiegarmi, ma di certo le responsabilità sono tutte mie. Spero di tornare quello di qualche anno fa».
Nel gennaio 2015 lascia Pescara e va al Catania. I tifosi biancazzurri non le hanno mai perdonato quel gesto. Rifarebbe la stessa scelta?
«No, sbagliai ad accettare il trasferimento. Avrei dovuto seguire il mio istinto, puntare i piedi e restare a Pescara. La società trovò l’accordo con il Catania che mi fece un’ottima offerta, però se potessi tornare indietro la rifiuterei».
All’Adriatico arriverà la Virtus Entella. Cosa le fa ricordare quest’avversario?
«Nell’ottobre 2014 ho segnato tre gol ai liguri e vincemmo 4-0. Quella lì è stata l’unica tripletta della mia carriera. Diciamo che l’Entella mi porta bene. I liguri sono partiti forte e giocano molto bene. Non hanno pressioni e il Pescara dovrà fare una grande partita per vincere. Entella e Pordenone saranno le rivelazioni del campionato».
Cosa ricorda della promozione in A con Zeman nel 2012?
«Una stagione straordinaria. Quell’anno accadde di tutto, compresa la dolorosa scomparsa di Franco Mancini, il nostro preparatore dei portieri. Sinceramente non eravamo partiti per primeggiare, ma siamo stati bravi e abbiamo meritato la vittoria del campionato. C’era un grande gruppo, lavoravamo al massimo e non c’erano incomprensioni. Abbiamo fatto l’impresa. Quella notte magica a Marassi contro la Samp, la notte della promozione, è il ricordo più bello della mia carriera».
Lei per Zdenek Zeman in quella stagione era il centravanti titolare, poi, però, qualche ora prima di Verona-Pescara, la prima di campionato, qualcosa non è andato per il verso giusto. Vero?
«Sì, è vero (ride, ndr). Eravamo in viaggio e c’era un caldo terribile, così arrotolai i pantaloni della tuta portandoli su fino alle ginocchia. Si avvicinò Cangelosi (il vice di Zeman, ndr) e mi disse che non era un bel vedere, però la temperatura era superiore ai 30 gradi e non li abbassai. Quando arrivammo allo stadio, Zeman mi disse di andare in tribuna. Ci rimasi malissimo».
Cosa le ha lasciato il boemo?
«Mi ha cambiato la carriera. Grazie a lui sono cresciuto tanto, specie sotto il profilo del lavoro e dello spirito di sacrificio. Per gli attaccanti Zeman è l’ideale».
Immobile, Insigne e Verratti. Tre campioni che poi sono diventati amici.
«Con Immobile mi sento spesso e siamo rimasti buoni amici. Ma anche con Balzano e Soddimo sono sempre rimasto in grandi rapporti».
Ricorda quel gol da cineteca alla Nocerina nel maggio 2012?
«Certo. Ho tirato da 30 metri ed è andata bene. Con quel gol vinsi anche un prezioso orologio dopo una scommessa fatta con Danilo Iannascoli».
Che campionato farà il Delfino?
«La B quest’anno è davvero dura. Empoli, Frosinone e Benevento sono le favorite. Noi proveremo a dar fastidio alle big, provando a centrare i play off».
Come è cambiato Maniero dall’ultima esperienza in biancazzurro?
«Sono più maturo, sicuramente. Ho una compagna e una bellissima bimba di 15 mesi. La famiglia mi ha aiutato tanto».
Pronto per il debutto da titolare?
«Tocca a Zauri decidere, io sto bene e sono pronto».
Di Zauri che pensa?
«Ha delle idee di calcio molto chiare. A me piace molto».
In serie B ha fatto sempre bene, ma dalla A non è stato mai preso in considerazione. Le dispiace?
«Un po’ si e spero di giocarci prima o poi. Spero con la maglia del Pescara».
Contratto fino al 2020, con opzione di rinnovo fino al 2021. Dunque, dovrà sudarsi il futuro in biancazzurro.
«È giusto così, dovrò dimostrare di valere il Pescara. Per tornare qui ho messo da parte il discorso economico, nonostante avessi il contratto con il Novara. A questa piazza devo molto e sono pronto per rimettermi in gioco»
Rimpianti in carriera?
«L’unico è quello di essere andato via da Pescara 4 anni fa».
I tifosi si aspettano tanto da lei, lo sa?
«Lo so e farò di tutto per farmi perdonare».
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