Pescara specialista in rimonte. Al contrario...
Remuntada: una parola che fa rima con incubo,ormai, in riva all'Adriatico
Con i se e con i ma non si fa la storia, è arcinoto. Ma è sui se e sui ma che si fondano i rimpianti, di quel che è, è stato e che invece poteva essere. Il Pescara 2017-18 è una squadra specialista in rimonte. Quelle subite però. Non può essere solo una casualità, il ripetersi costante delle remuntade subite indica una tendenza preoccupante e palesa i limiti di una squadra giovane che non riesce a crescere. Difetti di personalità, maturità e gestione del risultato che ai biancazzurri sono costati 10 punti. Subire rimonte clamorose, pur essendo avanti di più gol, è costato al Delfino la bellezza di 10 punti, uno score che avrebbe proiettato il club in cima alla classifica di B in questo momento.
Contro la Ternana si è vista la quinta rimonta subita in diciassette partite. La squadra una volta che subisce un gol diventa vittima di amnesie e paure. Perchè? Prima erano stati Frosinone (dal 3 a 0 al 3 a 3), Salernitana (dallo 0-2 al 2-2), Entella (dal 2-0 al 2-2), Palermo (dall'1-0 all'1-2 e poi 2-2 finale) a mortificare le velleità della banda di Zeman. "Cinque pareggi che avrebbero potuto essere invece cinque vittorie, ovvero dieci punti in più in classifica: dai 21 attuali a 31, che significherebbero primato solitario davanti anche a Bari&co", sottolinea Il Messaggero ed.Abruzzo oggi in edicola. Giustamente.
Inutile piangere adesso sul cosiddetto "latte versato", anche se una riflessione da parte di chi di dovere è d'obbligo. Ora bisogna raccogliere il massimo contro Cesena, Novara e Ascoli, prima di sfidare il Venezia nella partita di fine anno che potrebbe segnare la vera svolta della stagione, poichè il mercato sarà ormai alle porte e bisogna dare una decisa inversione di tendenza per poter sperare in una seconda parte di campoionato da veri protagonisti. In positivo, però...
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