FULL METAL ZEMAN - "Vento a favore per il veliero zemaniano"
Nuovo appuntamento per la rubrica ealizzata in collaborazione col Gruppo Zeman
Ecco il nuovo appuntamento con la rubrica “Full Metal Zeman”, che PescaraSport24 offre ai suoi lettori in collaborazione con il Gruppo Zeman. Il titolo dell'uscita odierna, firmata da Gioacchino Piedimonte, una delle firme di punta del laboratorio culturale-popolare fondato sui principi zemaniani, è"Vento a favore per il veliero zemaniano". Buona lettura!
Diciassette partite. Diciassette vittorie. Cinquantotto gol fatti, cinque subìti. Questo il bottino, solo casalingo, del Catanzaro, prima di domenica pomeriggio. Statistiche e numeri che ai più risulteranno ovviamente mera sottolineatura. Una squadra che in questa stagione, strizzando l’occhio ai piani superiori al Napoli di Spalletti, ha distrutto e chiuso un campionato restituendo alle altre compagini in gioco la sensazione che non fosse mai realmente iniziato. Nella vita di tutti i giorni i genitori raccontano ai propri figli le favole per farli addormentare, nel girone C di Lega Pro la squadra di Vivarini si è sadicamente divertita a scrivere microstorie di novanta minuti di volta in volta interminabili per gli avversari di turno con l’obiettivo raggiunto con successo di trasmettere pura rassegnazione e impotenza. Eppure, al fischio finale di domenica, siamo certi si siano risvegliati impressioni e sentori in contrasto con la solita melodia. Ci eravamo lasciati una settimana fa con la matematica a sancire la fine dell’attesa e l’inizio dei meritati festeggiamenti per i giallorossi. Il desiderio di suggellare il trionfo con la famosa ciliegina da condividere e offrire al sold out dello Stadio Ceravolo si è però scontrato con la corrente biancazzurra, capitanata da un pressing e da un’intensità in grado di far boccheggiare per buoni tratti i calabresi, messi di fronte ad una dimensione mai esperita quest’anno e risucchiati sott’acqua dopo una stagione intera trascorsa a ricamare sull’abitudine al dominio in superficie con il petto in fuori. La certificazione, semmai ce ne fosse bisogno, della validità universale e della bontà di determinati ingredienti, con il supporto obbligatorio delle caratteristiche dei giocatori, per provare a limare le distanze di valori e mettere in difficoltà chi per superiorità ovvia e manifesta non ha mai avuto problemi a passeggiare fischiettando e a sfruttare il timore reverenziale. Provate a chiedere ad un appassionato qualunque, ignaro della narrazione di questo campionato e di conseguenza del percorso delle singole squadre, di guardare la partita di Catanzaro, limitandovi a segnalare solo che una delle due ha festeggiato la promozione aritmetica con cinque giornate di anticipo. Oltre a porvi davanti il più che legittimo dubbio sul fatto di essere spettatore di un match effettivamente di Serie B e non di Lega Pro, siete così sicuri che vi dirà senza esitare che il gruppo che ha celebrato il salto di categoria sia quello di Vivarini e non quello di Zeman? Complicato per questo motivo trovare un messaggio da cogliere più benaugurante e positivo, al netto del rigore nel finale travestito da beffa che non riesce però a spezzare l’incantesimo e non deve intaccare l’enorme iniezione di fiducia interiorizzata dai ragazzi. A proposito dei ragazzi. Al di là del solito Rafia, i cui spasimanti continueranno a mettersi in fila, Facundo Lescano ha raggiunto quota cinque gol in cinque partite, registrando la seconda doppietta nello stesso arco di tempo, da quando Zdenek Zeman è tornato a casa. Smettete in questo caso di dubitare dell’effettiva incidenza di demiurghi e maestri a seconda dell’incrocio o meno con le vite e le carriere degli uomini e dei calciatori. Che siano parentesi, brevi paragrafi o storie compiute non è fondamentale, sono tantissimi altri fattori e variabili che entrano giustamente in gioco e determinano in questo senso. Imparate però almeno a riconoscere i segnali evidenti da sempre in tutti i settori e godetevi le manifestazioni di ciò che non si può spiegare. In una domenica radiosa ma piuttosto ventilata, lo stesso vento a favore con cui il Pescara ha giocato il secondo tempo e chiuso la partita può rappresentare un altro metaforico auspicio per il futuro che verrà del veliero zemaniano, che non conosce altro motore all’infuori del lavoro e dell’entusiasmo. Senza mai staccare i piedi da terra.
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