Il 2022 di Gaia Sabbatini
Una stagione non memorabile, con mille problemi
Per Gaia Sabbatini adesso è tempo di qualche giorno di relax tra Ibiza e Formentera per ricaricare le pile dopo una stagione estenuante e connotata da tanti problemi. Il 2022 non è stato l'anno che desiderava, dopo un 2021 eccezionale con l'oro agli Europei Under 23 a Tallin, il secondo titolo italiano indoor consecutivo e la gemma della semifinale olimpica a Tokyo, dove con il tempo di 4'02"25 ha stabilito il secondo miglior record personale di un'atleta italiana sui 1.500 dietro al 3'58"65 stabilito da Gabriella Dorio ormai 40 anni fa (25 agosto 1982 a Tirrenia). E' vero che il 22 maggio, ad Eugene negli Stati Uniti, Gaia ha migliorato il suo tempo (scendendo a 4'01''93), ma è altrettanto vero che tra problemi fisici e personali nei mesi clou dell'annata agonistica non è riuscita ad imporsi come sperava e come era lecito aspettarsi da lei. In particolare, ai Mondiali di Eugene a luglio si è fermata in semifinale quando tutti pensavano, lei per prima, di poter accedere all'ultimo step per provare ad insidiare le regine della specialità. Eppure questo 2022 si rivelerà prezioso, perchè l'esperienza maturata le tonerà certamente utile l'anno prossimo e soprattutto nel 2024, quando ci saranno i Giochi Olimpici di Parigi. Ed è proprio all'ombra della Tour Eiffel che la stella di Gaia dovrà brillare, scintillante come non mai e tutto il lavoro del prossimo biennio sarà finalizzato ad una performance di livello nell'appuntamento che vale un'intera carriera. La sua ultima gara nel 2022 è stata il 2 settembre, a Bruxelles per la Diamond league, ed in Belgio per l'atleta delle Fiamme Azzurre è arrivato il secondo ritiro consecutivo, dopo quello del martedì precedente negli 800 di Rovereto. L'’azzurra ha abbandonato la gara dei 1500 all’ultimo giro, dopo una prova senza acuti. “Il dispiacere è immenso per aver concluso così la mia stagione”, aveva scritto sui social a caldo.
“Purtroppo le mie energie fisiche e nervose si sono esaurite e questo non mi ha permesso di poter vivere, come avrei voluto, le gare con serenità e divertimento”. Poi la spiegazione di un anno non memorabile:“Fisicamente qualche problema di troppo continua a darmi noia e mentalmente mi sono ritrovata ancor di più senza energie dopo aver saputo della morte del mio nonno. Avrei voluto correre forte per lui, per dare un senso alla mia assenza nel momento in cui lui aveva bisogno, avrei voluto dedicargli qualcosa di buono. Lo sport è anche questo: rinunce. La rinuncia di tornare nella mia città nel momento in cui sia io che la mia famiglia avevamo bisogno di stare insieme. Avrei voluto dare un senso a tutto ciò. Ma so che tutto questo mi servirà, le batoste servono più di qualsiasi altra cosa”. Infine la promessa: “La prossima stagione, te lo giuro nonno, ti farò sognare”.
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