La magia, da sola, non può bastare...
Il punto in casa Pescara
Solo carbone nella calza della Befana del Delfino. Il 2025 del Pescara è iniziato nel modo peggiore possibile, con una sconfitta a Sassari nello scontro diretto contro la Torres che, complice i risultati di ieri pomeriggio di Ternana ed Entella, ha fatto scivolare la squadra di Silvio Baldini al terzo posto in classifica. Chi pensava che la sosta natalizia potesse giovare ad una truppa arrivata al giro di boa del torneo con il fiatone, è stato seccamente smentito nella prima partita del nuovo anno solare, nella quale la squadra ha confermato problemi e limiti ormai noti e che nei primi due mesi e mezzo erano stati abilmente mascherati. La flessione è netta, chiara ed inequivocabile, lo dicono il contenuto delle prestazioni e lo certificano i numeri. Dal 3 novembre, giorno del primo ko stagionale, quello immeritato di Pesaro, l'involuzione è stata inesorabile, con peggioramenti di giornata in giornata anche nelle partite alla fine portate a casa (vedasi Gubbio, quando solo dopo l'inferiorità numerica degli umbri, maturata al 3' della ripresa, Dagasso e soci si sono sbloccati quel poco che bastava per battere una squadra oltretutto in grossa emergenza). In 6 delle ultime 10 gare il Delfino non è andato in rete (4 volte nelle ultime 6 uscite, dove ha racimolato 5 punti sui 18 a disposizione), ha rimediato 4 sconfitte e 3 pareggi ed ha dunque rallentato tantissimo la sua marcia quando invece nelle premesse sembrava potesse prendere il largo. Ternana ed Entella, rimaste sempre in scia, hanno piano piano recuperato il gap e messo la freccia ed anche la Torres, che ora è distante appena 2 lunghezze e che si è assicurata il vantaggio negli scontri diretti con il successo di domenica, ha messo il fiato sul collo di un Delfino che annaspa, pur non andando ancora alla deriva. L'avvio di stagione aveva illuso un po' tutti, con 29 punti totalizzati nelle prime 11 partite e la striscia record esterna da 6 successi consecutivi, poi nelle ultime 10 gare sono arrivati appena 12 punti, alla media di 1,2 a match che rappresenta un perfetto cammino salvezza, non promozione. Troppo bello, organizzato, compatto e a tratti entusiasmante, più nel rendimento che nella qualità del gioco espresso, il Pescara di prima per essere vero, ma la versione odierna, certamente troppo brutta, molle ed inconcludente, non sembra comunque la reale espressione delle potenzialità della banda Baldini. La verità, come spesso accade nello sport ma anche nella vita, sta nel mezzo: la formazione biancazzurra nei primi 2 mesi e mezzo è andata di molto oltre i propri limiti e la propria forza, aiutata un po' della fortuna e dalle intuizioni del suo allenatore, adesso sta raccogliendo meno di quel che potrebbe e dovrebbe. Ma probabilmente il vero Delfino è più simile a quello di oggi che non a quello di ieri, che comunque creava gioco, riusciva a capitalizzare al massimo pur avendo problemi in zona gol ed era sostenuto da una brillantezza psicofisica che ha fatto la differenza in positivo in moltissime partite. E adesso si dovrà anche capire quale impatto psicologico avrà sul gruppo il nuovo scenario della graduatoria, ovvero il ritrovarsi dopo tante settimane ad essere il cacciatore e non più la lepre. In questo contesto la società è chiamata ad intervenire sul mercato, senza aspettare i super saldi di fine sessione, per dare a mister Baldini i rinforzi necessari per continuare a rincorrere il sogno serie B. Bisogna fare le cose in fretta e, soprattutto, per bene. Perchè la magia, da sola, non può bastare... L
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