Zeman e Auteri "gemelli diversi"? Parla Del Grosso
I 2 raccontati da Del Grosso: "Mi piace il loro coraggio, quel buttarsi in avanti ed alzare la difesa sono preparati"
Così uguali, così diversi: Zdenek Zeman e Gaetano Auteri sono poi davvero simili? “La casa di C” ha raccolto il parere di Cristiano Del Grosso, ex calciatore biancazzurro e ora tecnico delle giovanili del Pescara, su analogie, somiglianze e differenze tra i due tecnici. Vi riproponiamo le dichiarazioni di Del Grosso al sito tematico gestito e aggiornato da appassionati ed esperti del settore a cura della redazione di gianlucadimarzio.com
Auteri e Zeman possono realmente essere paragonati? E su quali basi concrete?
Si, il confronto é assolutamente possibile. C’è da entrambe le parti grande dispendio sul piano fisico, ricerca continua dello spettacolo offensivo : occhio però, occorrono squadre arrembanti per questo tipo di gioco, altrimenti l’imbarcata è dietro l’angolo.”
“Mi piace il loro coraggio, quel buttarsi in avanti ed alzare la difesa sono tutto frutto di una preparazione mentale prima che tecnica, io stesso sposo il concetto difesa a tre, anche se forse, prediligo un po’ più l’utilizzo del trequartista perché approvo molto l’idea di una figura tra le linee che dia qualità alla manovra nonostante un ritmo forsennato, da entrambi però possiamo solo imparare.”
Interrogato poi sul significato che, per un giovane possa assumere una figura così carismatica, l’ex terzino non ha dubbi: “Per loro questa è un’arma in positivo, sono due allenatori che entrano nella testa, ti inculcano il loro modo di pensare in modo certosino ed attento ai dettagli, i vari esempi citati (Di Lorenzo e Ciciretti per Auteri, il tridente azzurro per Zeman), ne sono una forte testimonianza”.
Il perché di questa attrazione magnetica, risiede anche (e soprattutto) nei dettagli: “Non so se condividano anche il concetto dei famosi “gradoni”, ma il bizzarro fatto che fumino entrambi fa riflettere: si tratta di uno sfogo dettato dall’ansia, da fuori non sembra ma stiamo parlando di due persone emotive e pacate che, con questo particolare, credo evidenzino un fondamentale sempre bello da ricordare anche nel calcio: siamo tutti esseri umani".
Impossibile, poi, non alludere all’inizio scoppiettante di capitan Memushaj (due gol in quattro partite da centrocampista) , ennesimo punto in comune tra passato e presente, sul quale l’ex terzino si esprime così:
“Ledian ama la maglia, è dotato di grande leadership e la stima tra lui e Auteri è reciproca. La fascia al braccio, il mettersi sempre a disposizione dei ragazzi più giovani, il modo di allenarsi ed il talento lo rendono un giocatore straordinario che non c’entra nulla con questa categoria”. Ultime e significative battute sul campionato che verrà che, secondo Del Grosso, “sarà affascinante e deciso da due fattori”.
Quali? “Pubblico ed equilibrio: il primo perché piazze come questa riceveranno un’enorme spinta, il secondo perché nonostante partenze sprint la C ci ha insegnato a non dar mai nulla per scontato, nonostante qualche investimento esoso che non è mai esclusivo sinonimo di vittoria”.
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