Primato in solitaria meritatissimo. Ma ecco cosa manca e occorre...
Capitalizzare al massimo le occasioni da rete che si presentano è lo step mancante
A CURA DI MATTEO SBORGIA
Il Pescara comanda in solitaria il girone B con pieno merito. Il Delfino al momento è l'unica squadra del raggruppamento centrale a essere ancora imbattuta. Baldini, è utile ribadirlo, ha conferito alla squadra un ‘anima e un’identità: Dagasso e compagni non mollano mai e ne hanno dato prova anche domenica sera ad Ascoli, in cui dopo il goal del pareggio dei bianconeri firmato da Corazza, i biancazzurri hanno avuto la forza di siglare l'immediato sorpasso con l'ex Bentivegna che è stato assistito magistralmente da Moruzzi(entrato all'inizio della ripresa al posto di Crialese). I dannunziani poi fanno della solidità e della compattezza i propri cavalli di battaglia. Nelle Marche è arrivata la quarta vittoria esterna in altrettante contese e il terzo successo consecutivo. Al Del Duca il Pescara ha avuto sempre il match in pugno fin dall'inizio. Da segnalare l'approccio subito aggressivo messo in opera dagli abruzzesi sin dal principio della gara. Questi sono tutti segnali confortanti che fanno di certo ben sperare per il futuro, ma se si vuole arrivare fino in fondo, è inevitabile che ci sono alcune mancanze che vanno assolutamente corrette. Ci spieghiamo. L'incontro di Ascoli è stato quello in cui gli adriatici hanno prodotto e sciupato più occasioni da goal. Il punteggio, infatti, va fin troppo stretto agli abruzzesi proprio per la mole di gioco e di opportunità sotto porta che sono state non capitalizzate. Bene il possesso palla, bene il dominio, ma come ha già detto Baldini nella conferenza pre partita e poi ribadito nel post, occorre più attenzione e concentrazione in fase offensiva. Il Pescara finora ha sempre vinto tutte le partite con una rete di scarto rispetto agli avversari di turno. E' vero che conta vincere, ma è fondamentale anche come lo si fa. Non si può sempre trionfare segnando solo un goal in più dell'avversario e sperare che basti. Le cose non vanno sempre per il verso giusto. Dunque, quando se ne ha la possibilità come nel match contro gli uomini di Di Carlo bisogna impegnarsi a incrementare il vantaggio senza attenuanti o tentennamenti, proprio per evitare brutte soprese che di solito sono sempre dietro l'angolo. Se vinci ad Ascoli 1-2 e nel contempo sai di non aver sfruttato ben 6-7 occasioni da rete, allora vuol dire che più di qualche problema da risolvere c'è. Anzi, se in una partita dominata in quel modo non si sfruttano a dovere così tante nitide opportunità , tutto ciò diventa un'aggravante e non di certo un merito. Servirà tempo? Certamente, occorre però capire subito dove e prechè si sbaglia e correggere nel più breve tempo possibile il tiro anche sotto questo punto di vista. Non ci si può di frequente affidare alla sorte perchè la stessa prima o poi presenta il conto, così come non si deve sempre credere che a sbrogliare la matassa ci pensi ogni volta Alessandro Plizzari. Per ora va così, ma le situazioni cambiano e non rimangono sempre uguali. Che fare? Ridurre il margine di errore è sempre la migliore soluzione in questi casi. Per carità, non vogliamo gettare la croce addosso a nessuno: questo è un concetto che l'intero gruppo squadra deve assimilare nel migliore dei modi. Il singolo giocatore non c'entra nulla. Ci ripetiamo: i tifosi è giusto che sognino e cavalchino l'onda dell'entusiasmo, noi giornalisti dobbiamo analizzare i fatti e dire le cose come stanno, andando molto di sovente anche a scovare il cosiddetto pelo nell'uovo che poi spesso non è tale. La Ternana di Abate per esempio da questo punto di vista sta fornendo più garanzie rispetto al Delfino. I rossoverdi hanno un organico superiore in relazione a quello dei biancazzurri. Crediamo che sia un dato di fatto, ma la realtà ormai è questa e non la si può sovvertire. In conclusione, se si vuole davvero primeggiare, bisogna prestare attenzione anche al minimo dettaglio, che poi tanto minimo non è. A buoni intenditori poche parole.
FOTO MUCCIANTE
Commenti