Zeman’s Karma - Il destino sta nel passato
Una delle rubriche realizzate da PS24 e GZ
Dopo le sfide playoff alle “due Virtus”, riecco prima di Foggia l'appuntamento con Zeman's Karma, la rubrica griffata PS24 in collaborazione con il Gruppo Zeman. La firma è di Salvio Imparato, come sempre, uno degli editorialisti di punta del GZ, che da anni ci onora del suo punto di vista assai peculiare. Buona lettura!
Quando il calcio incontra il destino, si creano storie epiche che rimangono impresse nella memoria dei tifosi per sempre. E così sarà quando Zdeněk Zeman, il leggendario maestro boemo, sarà al timone dell’ormai suo Pescara, in una semifinale playoff contro il suo indelebile passato. Il Foggia protagonista della prima Zemanlandia, in scena sui palcoscenici più prestigiosi del calcio italiano. Sarà una partita carica di significato, una sfida che porterà alla luce ricordi e emozioni di un tempo che sembra appartenere a un'altra era, anzi ad un loop temporale che non sembra volersi interrompere.
Zeman, promotore di quel calcio offensivo che oggi professano un po’ tutti, vuole ricordare a tutti perché è personaggio iconico e rivoluzionario nel panorama calcistico italiano. Ma dovrà farlo contro la squadra con cui ha scritto un capitolo particolare della sua storia e nella città in cui ha un legame profondo. Il Foggia dei miracoli dalle velocità mai viste prima in serie A.
Era la fine degli anni '80 quando Zeman arrivò a Foggia, una piccola squadra del sud Italia. Con la sua mentalità visionaria, trasformò i Satanelli in una macchina da gol, dimostrando che anche le squadre meno quotate potevano competere ad armi pari con i giganti del calcio italiano. La squadra giocava un calcio spettacolare, rapido e senza fronzoli, mettendo in mostra il talento e la determinazione dei giocatori.
I tifosi del Foggia ricordano ancora quegli anni come un periodo d'oro, una fase in cui sembrava che nulla fosse impossibile. Il Muto, con la sua passione e dedizione al gioco, aveva trasformato silenziosamente un sogno, un’utopia in realtà. Ma come spesso accade nel calcio, i cicli vincenti hanno una fine, e Zeman lasciò Foggia per intraprendere nuove avventure.
Ora, molti anni dopo, il destino ha intrecciato i fili del passato teletrasportandoli nel presente. Il suo Pescara si trova di fronte al Foggia in una semifinale playoff, una partita che si preannuncia emozionante e carica di significato. Sarà un momento in cui il tempo sembrerà fermarsi, e Zeman si ritroverà di fronte a ciò che ha contribuito a creare molti anni fa e di fronte ad uno dei suoi primi eredi Delio Rossi.
Per Zeman, questa sarà un'opportunità unica per riflettere sul suo passato, per vedere quanto sia cambiato il calcio da quei giorni, e forse per rivivere le emozioni di un tempo ormai passato che si ripropone costante nel presente. La partita sarà un banco di prova per lui e per la sua squadra, una sfida che richiederà non solo abilità tattica, ma soprattutto forza mentale.
I tifosi, da entrambe le parti, saranno divisi tra l'affetto per il loro idolo del passato e il desiderio di vedere la propria squadra trionfare. Sarà un'atmosfera carica di tensione e passione, dove ogni azione in campo avrà un significato profondo.
Ma alla fine, qualunque sia l'esito della partita, è già scritto nella storia che sarà un intreccio romantico con il sapore di una guerra di bellezza e colori diversi. Una sfida negli stessi luoghi dove un mito è nato, è apparentemente morto e poi risorto. I prati dove i Signori, i Rambadi, i Baiano, gli Insigne, i Verratti, gli Immobile e tanti altri, hanno avuto lo stesso Maestro di Merola, Petermann e Di Pasquale da cui oggi apprendono Delle Monache e Lescano, che sembrano i predestinati pupilli dell’ultima Zemanlandia. Un altro capitolo de “La bellezza non ha prezzo” è già stato scritto ben primo del fischio di inizio.
Salvio Imparato
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