La settimana decisiva
6 punti in palio molto pesanti a partire dallo scontro salvezza con l'Ascoli
Ora o mai più. Difficilmente si avranno altre vere occasioni. A 10 giornate da fine regular season, in 4 giorni il Pescara si gioca davvero tutto. O quasi. Prima l'Ascoli nell'infrasettimanale, poi il Vicenza in trasferta sabato: 6 punti in palio, i primi 3 ben più pesanti degli altri, ma un Delfino che naviga in acque di classifica davvero agitate, è fondamentale non fallire.
La prima sfida è quella più importante, per ovvi motivi. E' un vero e proprio spareggio anticipato, vincere sarebbe fondamentale per puntare realmente ai playout e mantenere una finestra aperta sulle possibilità di salvezza diretta, ora assai distante ancora. Vincere porterebbe fiducia, autostima e consapevolezza per il prosieguo del torneo ma soprattutto 3 mattoncini importantissimi nella costruzione del sogno salvezza, certificando inoltre la crisi totale dell'Ascoli, una diretta concorrente. Ottenere un successo (ma anche un pari in quest'ultimo ragionamento che stiamo per fare) consentirebbe inoltre di avere il vantaggio nella classifica avulsa in caso di arrivo appaiato, complice la vittoria del Del Duca all'andata nella giornata di debutto di Breda sulla panchina pescarese.
L'Ascoli ell'ex Sottil, al suo primo scontro da avversario col Pescara dopo i playout vincente della scorsa stagione, non se la passa affatto bene. Non vince da 7 gare (appena 4punti conquistati), non avrà capitan Brosco squalificato e più in generale sembra aver perso smalto, anche se lotta sempre. Sottil, da quando è subentrato a Rossi, ha conquistato 18 punti in 14 gare (media 1,28 a gara) con 12 gol fatti e 13 subiti: era partito benissimo, poi c'è stato l'appannamento. Per il Pescara dunque è la ghiotta occasione di sfatare il tabù Adriatico (2 sole vittorie in stagione nello stadio amico) e di dare forse il colpo di grazia al Picchio.
Il Pescara con Grassadonia ha dato segnali di risveglio. E' vero che ha sempre e solo incontrato squadre in un momento non propriamente felice, ma è altrettanto tangibile il progresso generale della squadra biancazzurra: di sviluppo della manovra (a Pordenone, col cambio di modulo, ben 9 tentativi nello specchio della porta avversaria, con 2 traverse, 3 grandissime occasioni sciupate e Perisan migliore in campo), di tenuta difensiva e di condizione atletica (nei finali di gara il Pescara è sembrato molto meglio di tutti gli avversari incontrati). Al momento questi miglioramenti non hanno prodotto uno scossone in positivo ad una classifica che resta da censura, perchè il problema principale è sempre lo stesso: il gol.
La salvezza diretta è sinceramente lontanissima (9 punti), sono ancora 4 le lunghezze di ritardo dal quart’ultimo posto occupato dal Cosenza: la rincorsa non si preannuncia facile. Ma l'atteggiamento giusto finalmente trovato e la voglia di lottare che ora c'è lasciano sperare ancora. Ora o mai più: bisogna tornare a vincere. E a farlo poi con continuità …
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