Rubriche

IL DERBY DEL TELECRONISTA IM(PARZIALE)

25.11.2014 18:34
Lo so bene che c’è Pescara-Lanciano, con la mia telecronaca. E vi garantisco che ho già i miei pensieri. Perché già li vedo, i professionisti della censura, i campioni del mondo della dietrologia, i tiratori scelti del plotone di esecuzione puntare i fucili a forma di telecomando e pronti a sparare: quei pescaresi che vogliono ricordarmi le origini e quei lancianesi che le vorrebbero necessariamente far pesare. Tutti quelli del “vide ca da fa!”.Un aggettivo in più o un decibel di troppo sull’occasione-gol di tizio o di caio e sono fritto. Fermi tutti, ve lo faccio vedere qual è e quale sarà il mio derby, quello della foto qui a fianco. La maglia di Melchiorri e quella di Mammarella insieme, vicine, sovrapposte. Due maglie della mia collezione a cui tengo molto. Perché, zero retorica e nessun intento di strappare facili consensi, il mio derby è quello in cui la “fede” calcistica (beh, quella è fin troppo nota…) viene chiusa nel cassetto per novanta minuti e in quei novanta minuti c’è solo l’orgoglio del telecronista pescarese e abruzzese che può raccontare a tutta l’Italia il derby. Due squadre in B, questo mi basta. La voglia di partecipare, di esserci, questo conta. Un anno fa ero a Lanciano e quel rigore fischiato da Cervellera fu tutto quello che non mi ero augurato, soprattutto perché decisivo: situazione dubbia, complicata da commentare anche dopo cento replay, terreno fertilissimo per ogni tipo di polemica. Fu una sudata uscirne. E forse neanche ci sono riuscito. Fermi tutti e mi fermo pure io. Venerdì sera prima mi godo il derby con una cuffia in testa ed un microfono (rigori dubbi no, grazie), il cassetto dei sentimenti lo riapro solo alle dieci e mezza. E solo allora ci farò i conti. Daniele Barone, Sky Sport 

Commenti

Memushaj: "Ai tifosi del Pescara prometto..."
Aspettando Pescara - Lanciano: parlano i tifosi