Prima squadra

Baroni: "Vedo piccoli passi avanti, ma..."

16.12.2014 13:20

Un camino balbettante, una fisionomia di squadra che a tre passi dal giro di boa sembra ancora una chimera, il tabù Adriatico ed un gruppo che stenta a decollare: c'è tanto di cui parlare con Marco Baroni. La conferenza stampa di inizio settimana del tecnico pescarese è dedicata all'analisi dell'ultima gara e del cammino finora svolto dalla sua truppa. Baroni è consapevole delle tante lacune palesate nella prima metà di campionato, urge una svolta per non rendere del tutto anonima una stagione nata sotto buoni auspici e subito complicatasi. L'emergenza continua, alcuni arbitraggi discutibili ed altre problematiche di vario tipo e genere non giustificano del tutto il rendimento carente del Pescara. Da uomo navigato, Baroni non si sbilancia e cerca di mantenere lucidità. Per due volte è stato seriamente in bilico e per due volte la sua panchina è stata salvata. La terza potrebbe essergli fatale, ma ha sempre detto di "non vivere con l'incubo esonero, altrimenti non potrei fare questo mestiere". La tifoseria biancazzurra rumoreggia sempre più, insoddisfatta dalla gestione tecnica e dall'atteggiamento della squadra. Eppure il Pescara è reduce da tre risultati utili consecutivi, da 5 punti totalizzati sugli ultimi 9 a disposizione avendo subito in 270' un solo gol (contro Pro Vercelli e Avellino la porta di Aresti è rimasta immacolata). Ma non basta. Si chiede di più ad una squadra costruita per albergare nei piani alti della classifica e ad un tecnico che doveva dare una forte impronta ad un gruppo che invece non riesce a plasmare. Baroni sa anche questo ed è consapevole che a Perugia ci sarà un test fondamentale. "Abbiamo dato continuità,  volevamo chiaramente una vittoria ma non siamo stati lucidi nella gestione della superiorità numerica. Siamo diventati frenetici nella ricerca delle vie centrali invece delle corsie esterne. Da Silva non è stato ingresso tardivo perché Politano aveva problemi di crampi e dovevo prendere tempo per valutare ", dice Baroni. "Non siamo stati fortunati anche nei cambi, avendone fatti già due. L'Avellino non ha mai tirato in porta,  noi abbiamo avuto 4 occasioni e fatto 400 passaggi: dovevamo sbloccare il risultato è ricordo anche azioni dubbie. Dobbiamo sfruttare meglio le fasce ed andare più sul fondo. Non abbiamo una difesa bloccata ma equilibrata, i due terzini non salgono entrambi ma se valutiamo solo le ultime partite saremmo terzi. Vedo miglioramenti, sappiamo che dobbiamo lavorare ma ci portiamo ancora il fardello delle prime sei partite. Ci mancano cross, palle sporche da sfruttare e palle inattive che servono per sbloccare. Ho grande rispetto delle critiche, ma devo mantenere equilibrio. Chi ha cambiato poco in questo campionato ha vantaggi. Abbiamo avuto 107 assenze, una media di 7 a partita. Non cerco scuse, però.  Noi ora con il cambio di modulo abbiamo maggiore tenuta, la mia attenzione e il mio impegno sono rivolti solo al lavoro. Adesso ci sono 3 gare in 7 giorni e dobbiamo fare assolutamente punti. Potevamo avere 4 punti in più,  con quei punti la classifica sarebbe diversa. A Perugia Brugman subito? Non lo escludo. Il gruppo è compatto", chiude Baroni.

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