Leo Mancuso, l'arma in più

 Il nuovo Pescara può davvero rinunciare a Leonardo Mancuso? Forse no, almeno a giudicare dalla gara di Cremona. Rimasto in panchina a sorpresa, con la squadra in 10 e sotto di un gol è stato gettato nella mischia da Bepi Pillon e la mossa ha dato i suoi frutti. Con il suo ingresso, giostrando da seconda punta, Mancuso si è reso pericoloso, ha duettato con i compagni ed ha sfiorato la rete ben prima del gol in pieno recupero, su incertezza di Radunovic, che ha consentito al Delfino di uscire indenne dallo Zini.

Dopo i 9 gol della scorsa stagione, travagliata causa infortuni che ne hanno penalizzato, soprattutto nella prima parte, l'impiego, Mancuso ha iniziato con il piede giusto l'annata 2018-19 e difficilmente Pillon si priverà ancora di lui, la cui duttilità è davvero un'arma importante. 

Esterno, prima o seconda punta: l'ex capocannoniere di C in maglia Sambenedettese da esterno puro nel 4-3-3 forse fatica di più rispetto ad altre posizioni dove, al netto di un contributo alla fase difensiva che non latita mai, può rendere di più, giocando vicino alla porta e potendo sfruttare fisico e senso della posizione. Mancuso attacca bene la profondità, taglia con intelligenza verso il centro dell’area per poter calciare a rete, è in grado di dettare il passaggio e le giocate agli intermedi portatori di palla o agli esterni bassi e, soprattutto, sente e vede la porta avversaria con facilità. Lo ha dimostrato a San Benedetto del Tronto, lo sta facendo, anche se ad intermittenza, anche qui a Pescara dove è in prestito dalla Juventus che lo prelevò, in uno scambio con Bunino, nel gennaio scorso impegnandosi a lasciarlo in riva all'Adriatico per i successivi 18 mesi. Il campionato per lui è iniziato bene, ma ora servono le conferme: e se fosse lui il centravanti atipico del nuovo Pescara invece di uno dei due centravanti di ruolo, Cocco e Monachello? Non crediamo che Pillon possa optare definitivamente per questa scelta, ma in caso di necessità Mancuso c'è. Ma non iniziatelo a chiamare LM7....