Rubriche

FULL METAL ZEMAN - Dentro al tunnel del divertimento

Una delle rubriche di pescarasport24.it con il Gruppo Zeman

07.12.2023 20:26

Riecco il consueto appuntamento con gli amici del Gruppo Zeman che impreziosiscono la nostra offerta ai lettori biancazzurri con due rubriche. Questa è Full Metal Zeman ed è firmata da Gioacchino Piedimonte. 

Buona lettura!

Dentro al tunnel del divertimento

Sembrava di essere al Tombolato contro il Cittadella per struttura dell’impianto e divisa dell’avversario. Sembrava di essere soprattutto a Padova per quello che abbiamo visto sul campo e per il risultato che stava ad un certo punto per materializzarsi. Un folgorante bagliore di luce e di speranza direttamente dallo stadio Ettore Mannucci di Pontedera, dove il Pescara ha prodotto 90 minuti di spettacolo, i migliori di questa stagione e in generale di questo biennio.
Merola che si accentra e premia a memoria la puntuale sovrapposizione dell’ottimo Floriani, che crossa e consente a Cuppone di improvvisarsi Hernàn Crespo; Plizzari che innesca la corsa di Cangiano, il quale premia chirurgicamente il taglio di Merola e riproduce automaticamente l’asse Verratti-Insigne contro il Torino del 2012; la combinazione favolosa Milani-Cuppone-Merola, aperta e chiusa dal terzino prima con il suggerimento verso l’attaccante pugliese e poi con il tiro vincente con annesso accompagnamento dell’azione in zona centrale; il mancino fulminante di Merola dopo il palo di De Marco e l’ombrellino nel long drink da parte di Tommasini. 
Un match con una concentrazione incredibile di capitoli provenienti direttamente dal manuale zemaniano che è stato un raggio di sole a ciel coperto, certificando come spesso le cose più belle accadano e arrivino quando meno te le saresti aspettate. Ci eravamo permessi appena una settimana fa di far notare come le apparenze di un gruppo che sembrava non riuscisse a seguire più il proprio allenatore non corrispondessero all’effettiva realtà, e la prestazione formato 5 stelle condita dalle parole e dalle facce dei giocatori in seguito al fischio finale hanno prepotentemente allontanato il grigio per far posto all’azzurro, sbarazzandosi delle nuvole e dei banchi di nebbia che come fantasmi avvolti dal tipico mantello avevano spesso fatto capolino e aleggiato nell’ambiente con il proposito di alimentare dubbi e insicurezze. 
Ci voleva calma, sempre una settimana fa, per (ri)trovare l’entusiasmo smarrito; ce ne vuole altrettanta per far sì che questo stesso entusiasmo venga ora assorbito e gestito nella maniera più saggia e lucida possibile, perché le domande che ora si rincorrono sui reali confini dell’avventura dei ragazzi biancazzurri meritano di ricevere le risposte giuste. Lasciarsi il terribile periodo alle spalle e osservare la coltre di fumo che si dissolve non deve automaticamente far dimenticare come e perché ci si è ritrovati all’interno di quella situazione, motivo per cui diventa fondamentale, quantomeno nel breve periodo, fissare le aspettative più o meno a metà tra quello che la squadra non è riuscita a fare nel passato recente e quanto prodotto e illuminato negli ultimi novanta minuti in casa di un Pontedera che aveva concesso agli avversari un solo gol su azione nelle precedenti otto partite. La lezione di calcio di cui ha tra l’altro parlato l’allenatore della compagine toscana, Massimiliano Canzi, deve indicare la via e servire da spinta propulsiva senza però allo stesso tempo inculcare la convinzione che come per magia non possano più palesarsi ostacoli nel prosieguo del cammino. Fa bene Zeman a pungolare e a stimolare miglioramenti anche dopo una serata incorniciata dal concetto di perfezione perché un altro errore madornale da non commettere è considerare questo assaggio di compiutezza già totale e non solamente parziale, illudendosi di essere già molto più avanti rispetto alla mole di lavoro necessaria al consolidamento di determinati standard di gioco e di risultati. I giocatori devono prima di tutto divertirsi per poter anche poi divertire, soffocando sul nascere lo sconforto per la potenziale fuga e corsa a due di Cesena e Torres ed evitando di farsi condizionare inutilmente ogni settimana dalle dinamiche di classifica in continua evoluzione. Il resto, con annessa continuità, verrà da sé in maniera naturale e soprattutto credibile.
Merola è più un finalizzatore che un vero e proprio costruttore, più Signori che Insigne, per intenderci, senza ovviamente fare paragoni stupidi e insensati, e in quanto tale può alimentare in ottica futura maggiore sintonia e connessione con Cangiano, a sua volta più associativo di Accornero e più predisposto rispetto al compagno a trovare giocate e linee di passaggio simili a quella proposta in occasione del bellissimo gol dello 0-2. L’ultima provocazione di Zeman riguarda Dagasso, che potrebbe essere riproposto nella posizione di play già sabato contro l’Olbia all’Adriatico dopo le positive sensazioni confermate dal boemo stesso nel postpartita, mentre risposte solide e convincenti sono arrivate da Pellacani, che si sta imponendo con decisione e sta dimostrando di essere all’altezza dei compiti che gli vengono richiesti e delle conseguenti responsabilità. 
Starà ai ragazzi stabilire se questa partita, anche simbolicamente per il nome della squadra che è stata schiantata, arriverà a rappresentare una sorta di ponte e di passaggio da un’era nebulosa ad una radiosa. Il desiderio di imboccare la versione calcistica del celebre tunnel del divertimento è forte, magari concedendosi una discreta licenza e sperando di poter cantare “siamo dentro al tunnel, el, el, el del divertimento, quando vado allo stadio non mi annoio, sono molto contento”.

Gioacchino Piedimonte

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