Ora si parli chiaro e non si perda tempo
L'analisi
A CURA DI MATTEO SBORGIA
Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico. Il Pescara è uscito ai playoff di C al secondo turno per via della bruciante sconfitta rimediata sabato scorso in casa contro la Juventus Next Gen. I biancazzurri si apprestano nella prossima stagione a disputare il 4° campionato di Lega Pro: si tratta di un record negativo, mai registrato negli ultimi 50 anni di vita del club. Come si riparte dopo una stagione del genere? Chiaramente parliamo a prescindere dalle possibili evoluzioni circa la cessione della società da parte del presidente Sebastiani. Per ora il nostro pensiero è rivolto all'attuale struttura dirigenziale. Innanzitutto continuare a tirare in ballo il blasone del Delfino, dopo una simile annata e in una situazione del genere, rappresenta un errore assolutamente da non reiterare. L'importanza e il prestigio che rivestono piazza e tradizione dei colori biancazzurri non sono affatto in discussione. Tutto ciò fa assolutamente parte della storia che non si cancella, poi però esiste la realtà che dice ben altro e con cui bisogna per forza di cose fare i conti. Sarebbe quanto mai giusto distendere i toni, chiedere scusa e ripartire con un basso profilo in special modo mediante una comunicazione efficace, semplice, snella e chiara. Tradotto: fare chiarezza su quelli che saranno gli obiettivi concreti per la prossima annata senza lasciarsi andare a facili ostentazioni facendo proclami inutili e oltremodo improduttivi: questa dovrebbe essere la base da cui ripartire. Del resto non bisogna avere paura delle critiche se e quando si dice la verità. Anzi, meglio ricevere dissenso e diffidenza a priori, ma con la consapevolezza di aver dichiarato il vero, anzichè venire smentiti dai risultati poi, com'è del resto accaduto nella stagione appena consegnata agli archivi . La prudenza in questi casi è sempre la via maestra. Inoltre non vanno fatti paragoni o confronti di nessun tipo tra ciò che è stato e quello che sarà(Accornero vs Delle Monache docet). La comunicazione dei vertici societari attuali deve essere regolamentata: il maggior azionista dovrebbe parlare con la stampa solo quando le circostanze lo richiedono. Non occorre che un presidente parli ogni volta che viene chiamato in causa da chiunque chiede un suo parere. Il massimo dirigente di una società ricopre prima di tutto un ruolo istituzionale, quindi è necessario che si attenga con buon senso anche agli obblighi che ciò comporta. Non è facile per nulla ripartire dopo una stagione come quella appena trascorsa, lo comprendiamo per carità. Per farlo servono di certo: autocritica, lucidità, senso pratico e reale delle cose, lavoro e dedizione. Bisogna ricostruire? Benissimo lo si faccia cominciando prima di tutto da un ‘analisi profonda di quelli che sono stati gli errori commessi, proseguire senza capire prima dove si è sbagliato non serve e (soprattutto) non porta a nulla. Errare è umano, perseverare è diabolico. Chi deve ne faccia tesoro senza se e senza ma. D’altronde di umiltà non è mai morto nessuno. L'estromissione anticipata del Pescara dagli spareggi promozione offre una chance irripetibile che va colta e sfruttata in ogni modo. Dunque, chi ha tempo non aspetti tempo.
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