Un pescarese in NBA?
Sirene dagli Usa per Fontecchio, ma l'approdo nella Lega dei marziani è rinviato al 2022
La Lega dei marziani può attendere ancora. Ma non per molto. Simone Fontecchio almeno per questa stagione non lascerà l'Europa per andare in Nba, anche se negli ultimi giorni i rumors in tal senso erano diventati davvero insistenti.
Gli straordinari Giochi Olimpici disputati con la canotta dell'ItalBasket non sono passati inosservati dall'altra parte dell'oceano e gli scout Nba hanno stilato relazioni entusiastiche sull'ala pescarese, reduce oltretutto dallo Scudetto vinto in Germania da protagonista con l'Alba Berlino. Fontecchio ha chiuso la sua esperienza giapponese con 19.3 punti di media in quattro partite e un ruolo da vero leader a dispetto dei soli 25 anni di età in un gruppo con giocatori più esperti, partendo sempre in quintetto e prendendosi tiri importanti nei momenti concitati delle varie sfide olimpiche. L'australiano Joe Ingles degli Utah Jazz dopo averlo affrontato in Giappone è stato abbastanza chiaro: “Simone è un giocatore eccellente, sa fare tante cose bene. Diventerà davvero forte”.
Non è comunque la prima volta che le sirene provenienti dagli Stati Uniti cantano all'indirizzo del cestista proveniente da una famiglia di sportivi doc (sua mamma è Malì Pomilio, oltre 100 presenze nell'ItalBasket rosa, suo papà l'ostacolista Daniele Fontecchio, semifinalista olimpico a Los Angeles1984, suo fratello Luca è stato medaglia d'argento con l'Under 20 nel 2011 mentre nonno Vittorio Pomilio vanta 19 presenze in Nazionale), perchè nel 2015 svolse un workout prima del Draft con i Boston Celtics, ma poi non venne scelto. Troppo giovane e acerbo allora. Adesso è davvero un altro giocatore, di statura internazionale, e nel 2022 potrebbe davvero compiere il grande salto. Prima, però, vuole portare la sua nuova squadra, il Saski Baskonia, sul tetto di Spagna. Ai media specializzati, parlando della chance Nba, Simone ha detto che "Si tratta di avere l'opportunità di dimostrare il proprio potenziale e se oggi come oggi sono contento dove sono, in futuro non si sa mai cosa potrebbe capitare". Come a dire: è sempre meglio lasciare una porta aperta per raggiungere Danilo Gallinari, rimasto l'unico esponente azzurro nel mondo del basket statunitense.
L'altro abruzzese dell'ItalBasket, Giampaolo Ricci, non ha gli Usa nel futuro ma l'Olimpia Milano. Dopo aver battuto proprio i meneghini nella finale Scudetto, con prestazioni di spessore e i gradi di capitano, si è legato alla squadra di coach Ettore Messina con un biennale. E proverà a consegnare alla più titolata società italiana quel triangolino tricolore che vorrà scucire dal petto dei suoi ex compagni.
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