Oliveri-Pescara, storia finita oppure no?
L'ex vice presidente, nome che torna in ballo a scadenze cicliche, ha parlato a Il Centro
Quando si parla di un possibile passaggio di mano in società, a Pescara torna sempre in ballo il nome di Antonio Oliveri. L'ex vicepresidente del Pescara, accanto a Pietro Scibilia, non ha mai nascosto di essere sempre innamorato del Dlefino e di pensare un giorno al grande rientro. Ma quando? E come?
Oliveri ne ha parlato nei giorni scorsi a Il Centro, ecco quanto dichiarato al quotidiano abruzzese in merito ad un possibile ritorno alla guida del Pescara:
Nostalgia del calcio?
«Tanta e mi manca molto il Pescara. Sarei un bugiardo se dicessi il contrario».
Sta pensando di tornare?
«Nella vita mai dire mai, ma adesso non è una priorità. Se un giorno dovessi tornare nel calcio, lo farei solo a Pescara. Per me il calcio si chiama Pescara e basta. La società adesso è in buone mani e Sebastiani sta facendo un gran lavoro, a prescindere dalle contestazioni da parte della piazza. Daniele (Sebastiani, ndr) sta dimostrando di avere coraggio e tanto spirito di sacrificio. La contestazione fa parte del calcio, perché i tifosi, come giusto che sia, vogliono sempre di più».
Perché Sebastiani non è amato dalla piazza?
«Per chi fa calcio bisogna sempre mettere in preventivo simpatie e antipatie. I presidenti, però, vengono amati dopo e non durante la loro presidenza e, a volte, vengono poi rimpianti».
Ha dato dei consigli a Sebastiani?
«In passato abbiamo parlato diverse volte e in privato gli ho espresso il mio pensiero. Solo per amicizia, però, perché non devo insegnare nulla a Sebastiani».
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