Pescara - Entella, scontro inedito
Sabato pomeriggio per la prima volta nella storia si giocherà Pescara – Virtus Entella. I liguri hanno festeggiato quest’anno il centenario ma, nonostante il secolo di vita, non hanno mai incrociato i biancazzurri. Come la città dannunziana e la sua squadra, la 123° matricola della serie cadetta prende nome da un corso d’acqua: la città di Chiavari, dove vi è la sede della squadra, è attraversata dal torrente Entella. A questo si aggiungono i colori della casacca, il bianco ed il celeste.
Nata il 14 marzo 1914 con il nome Football Club Entella, nel primo decennio di vita vide un’attività limitata a causa del primo conflitto mondiale. Negli anni Venti partecipò al campionato di Promozione Regionale fino a sfiorare il massimo livello dell’allora campionato italiano, la Prima Categoria. Per il Compromesso Colombo, il lodo arbitrale che divise il calcio italiano in due associazioni separate, fu relegata in Seconda Divisione Nord. I biancocelesti non riuscirono più a risalire e oscillarono tra la Seconda e la Terza Divisione. Nel 1934 la società cambiò nome in Associazione Calcio Entella. Al termine della stagione la squadra fu promossa in Serie C. I liguri, dopo la retrocessione in IV serie dopo il secondo conflitto mondiale, tornarono a calcare i campi della Serie C nella seconda metà degli anni ’60. Successivamente negli anni ’70 i biancocelesti tornarono in D e nella stagione 78-79 in Promozione, ripescati poi nel campionato Interregionale nella stagione 80-81. L’anno successivo i biancocelesti cambiarono il nome in Associazione Calcio Entella Bacezza. Dopo la conquista della serie C2 nel 1985, la squadra retrocesse fino al campionato d’Eccellenza ligure. Negli anni ’90 cambiò il nome in Associazione Calcio Entella Chiavari. Nel primo decennio del secondo millennio riuscì a risalire fino al campionato di Lega Pro fino a conquistare la prima storica promozione in serie cadetta la scorsa stagione vincendo il girone A del campionato di Prima divisione.
Pescara – Virtus Entella, le statistiche. Con la vittoria per 2-0 nell’ultimo turno con il Carpi, i due pareggi in trasferta con Bologna e Trapani e le tre sconfitte all’esordio con il Bari, in casa con il Brescia e nel derby ligure con lo Spezia i biancocelesti sono terzultimi due punti sopra il Delfino. Sono cinque le reti messe a segno dai chiavaresi (3 in trasferta) ed 7 quelle subite, quattro lontane proprio pubblico. Gli uomini di Luca Prina sono penultimi in quasi tutte le statistiche Panini. In media hanno il 45% di possesso palla con una longevità di 20’ 59” (il 55% con 26’ 08” i biancazzurri). Sono 448 i palloni giocati a partita con il 54,4% di passaggi riusciti (586 palle giocate ed il 65,8% di passaggi riusciti gli adriatici). I liguri hanno il 32,8% di pericolosità con 6’ 51” di supremazia territoriale e 8 tiri a partita di cui 3 nello specchio. I dannunziani dal canto loro invece hanno 50,1% di pericolosità con 11’11” di supremazia territoriale e 14 conclusioni di cui 5 in porta. L’indice di pericolosità misura la capacità offensiva di una squadra ed è composto da quattro principali variabili valutate in maniera oggettiva in funzione del contributo marginale apportato alla probabilità di vittoria e sono: la capacità di mantenere il possesso palla, la capacità di verticalizzare, la capacità di arrivare al tiro e la capacità di creare occasioni da rete.
Commenti