FULL METAL ZEMAN -"Ci vuole calma per ritrovare entusiasmo"
Una delle rubriche firmate da PS24 insieme al GZ
Riecco l'appuntamento settimanale con una delle rubriche firmate insieme agli amici del Gruppo Zeman. Questo è Full Metal Zeman, la rubrica firmata da Gioacchino Piedimonte, che è uno degli editorialisti di punta del GZ e che da anni ci onora del suo punto di vista assai peculiare. Buona lettura!
Ci vuole calma per ritrovare entusiasmo
Una rondine non fa primavera. Altrimenti la vittoria di misura sempre in Coppa Italia contro il Pineto di venti giorni fa avrebbe magicamente rappresentato la tanto agognata svolta in grado di risvegliare l’assopita ciurma di Zeman. Consideriamo inoltre poi che siamo alle soglie del Natale, quindi discretamente lontani anche a livello temporale dalla celeberrima primavera di Praga, famosa ai più per il suo splendore.
Le dinamiche che hanno portato alla sconfitta contro il Cesena, la terza in campionato all’Adriatico, è sicuramente figlia dell’evidente rapporto di forze tra le due squadre, ma la sensazione di essersi trovati di fronte a due compagini di categorie diverse in termini di valori tecnici è stata amplificata dalla bassa intensità della fiamma dei ragazzi biancazzurri, soffocata tra le altre cose anche dalle condizioni meteorologiche proibitive e da un vento e da una pioggia che meglio non potevano simboleggiare il difficile momento che il gruppo sta attraversando. Sforzandosi di trovare eventuali spunti ed elementi nuovi rispetto al quadro generale tracciato nei nostri precedenti appuntamenti, è stata una partita onestamente difficile da commentare, con una quantità surreale di errori tecnici e una confusione nelle scelte e nelle giocate tali da far pensare che i giocatori abbiano quasi perso nello spirito la volontà e la capacità di seguire il loro allenatore.
C’è da dubitare sul fatto che le cose stiano esattamente così. Al netto delle caratteristiche dei singoli che non si combinano tra di loro in modo da poter visualizzare e ammirare il calcio zemaniano all’ennesima potenza, il punto da ricercare prima di ogni altro è quello relativo alla gioventù, che come tale è generatrice di instabilità dal punto di vista emotivo, sia nell’assaporare l’entusiasmo delle esperienze positive che nel gestire il sentimento di sfiducia proprio invece di quelle negative.
Di conseguenza, nonostante ai nastri di partenza potesse esserci la consapevolezza di non avere la forza di lottare per la promozione diretta, l’energia sprigionata dalle prime scintillanti uscite è stata talmente incontrollabile che sono bastati un paio di semplici e fisiologici passi falsi per anestetizzare l’euforia e per consentire al senso di sconforto di prendere le redini della situazione.
Uniamo tutto questo all’obiettiva casualità di alcune di quelle vittorie ed ecco che i problemi nel (ri)trovare una formula credibile e riconoscibile sul campo strizzano l’occhio agli evidenti errori in sede di mercato, che tra imperfezioni e leggerezze hanno caratterizzato la costruzione della rosa quest’estate.
La squadra deve riemergere e tornare a galla. E per farlo ha bisogno di almeno un paio di risultati positivi consecutivi. Solo allora potrà riprendere a nuotare e sarà magari in grado di porre le basi per tornare a esprimersi attraverso il gioco. Acquisire fiducia per riprendere la strada maestra, consci dei limiti e dei concreti oltre che realistici obiettivi nel lungo termine e facendo tesoro del brutto periodo che prima o poi finirà, infilando tutto nel bagaglio dell’esperienza per il futuro. La vittoria contro il Latina traccia tra l’altro un sentiero potenzialmente interessante da esplorare in Coppa Italia.
Questi sono i classici momenti in cui il tifoso medio si lascia ingolosire dalla caccia all’unico colpevole, alimentando la fuoriuscita del proprio ego come il vulcano che in eruzione emette la lava. Ogni elemento dell’organigramma ha in percentuale la sua piccola parte di responsabilità, ma l’errore più grande che si possa fare è di certo quello di mettere in discussione l’allenatore, la cui chiara e indiscutibile conferma deve anzi costituire il monito per il gruppo e l’unica soluzione possibile per la società. La stessa società che si è concessa qualche licenza di troppo nella campagna acquisti contando proprio sulla capacità di Zeman non solo di migliorare i singoli giocatori, ma anche di poter far rendere la squadra al di sopra del suo valore e delle aspettative che ne sarebbero conseguite. Molti di quelli che ora pensano al cambio di guida tecnica sono gli stessi che tempo fa non riuscivano a frenare la loro esaltazione e i loro voli pindarici. Gli stessi che più avanti si ritroverebbero costretti a fare i conti con una situazione di classifica ben peggiore.
Ci vuole calma per ritrovare entusiasmo. E magari anche qualche innesto. Gioacchino Piedimonte
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