Lo stallo in casa Pescara e i riflessi negativi sul mercato
Il punto
L'impasse nella stanza dei bottoni e nella scelta del nuovo tecnico riverbera i suoi effetti negativi anche sul mercato in entrata. Se per le cessioni, infatti, in caso di offerta corrispondente alla richiesta del club ci sarebbe comunque il via libera all'addio (vedi l'affare Milani-Mesik), per i rinforzi bisogna ancora attendere con il rischio concreto di vedersi sfuggire alcuni profili importanti. In tal senso, il retroscena riguarda un innesto che a maggio era praticamente fatto, mancando solo il nero su bianco. Come un anno fa per Squizzato e Tunjov, infatti, il ds Delli Carri si era portato avanti con il lavoro e a inizio maggio aveva bloccato Alessandro Di Munno, classe 2000 che andava a scadenza con il Novara. Accordo trovato per un vincolo pluriennale, poi lo stop a tempo indeterminato imposto dalla proprietà alle manovre in entrata ha indotto il centrocampista centrale, uno dei migliori di tutta la Lega Pro 2023-24 (34 presenze, playout inclusi, con 2 gol e 2 assist), ad accettare la proposta di rinnovo dei piemontesi ed ha firmato un contratto con scadenza 30 giugno 2026. A proposito di svincolati: Nicolò Evangelisti, figlio d'arte ex Pineto, che sembrava poter firmare un triennale con il Delfino non si vestirà di biancazzurro. Ha infatti firmato un biennale con l'Albinoleffe.
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