"Incastro bionico" - Il Delfino Rampante racconta.... (Pescara-Gubbio)
Una delle più apprezzate rubriche di PescaraSport24
Quarantaquattro anni fa, correva il 7 ottobre 1979, in Giappone si affacciò per la prima volta un cartone animato. In Italia arrivò in tv due anni più tardi, nel 1981. Erano tre robot: Protteser, Dellinger e Garbin. Dalla loro unione nasceva il protagonista della serie: Gordian. Un incastro bionico che dava origine ad una fortezza inespugnabile con il cuore guerriero e ragazzo.
Un po' come il Pescara. Che fa valere la legge dell'Adriatico - quest'anno finora fortezza inespugnabile - grazie al cuore guerriero di tre ragazzi. 63 anni in 3. Moruzzi, Squizzato e Tunjov ieri contro il Gubbio nei panni di Protteser, Dellinger e Garbin.
Il primo, faccia da bambino e nome da attore che con il suo sinistro ha portato in dote 3 punti e secondo posto in graduatoria.
All'89esimo, quando il pallone era sui suoi piedi, tutti pensavano al cross, all'appoggio, al passaggio. Tutti tranne lui. Perché l'attore è un tizio che se non stai parlando di lui non ti ascolta. Lo diceva Marlon... Brando, appunto. Lo ha pensato e soprattutto lo ha fatto, per fortuna, Brando... Moruzzi che ha scagliato un diagonale imprendibile per il 3-2 finale con il quale il Pescara ha battuto il Gubbio nel monday night dell'Adriatico.
In mezzo, il destro terra-aria di Niccolò Squizzato da Gallarate. Che ha insaccato sotto il sette lasciando a bocca aperta compagni, avversari, pubblico e finanche se stesso perché, come ha detto Zeman ai microfoni di RaiSport nel post partita, "è un regista che non ama troppo il tiro dalla distanza. Questa volta ci ha provato ed è andata bene". Benone, diremmo noi!
Ad aprire le danze della Matrioska - stile Gordian - biancazzura, ci aveva pensato, nei primi 45 minuti, l'estone Tunjov con un sinistro dalla perfezione balistica per il momentaneo 1-0 interno. L'estone, per l'occasione, nei panni di Ilmasepp: nella mitologia del Paese baltico un abilissimo fabbro che, oltre a tante altre cose, ha forgiato anche il Sole e la Luna così come Georgi sta forgiando il gioco biancazzurro. Poco fabbro e molto primo violino, quasi stradivari, del pentagramma zemaniano.
Insomma, si riparte da tre... tre come le vittorie consecutive del Pescara. Tre come le vittorie casalinghe in altrettante gare di campionato. Tre come i gol segnati in ogni partita interna di questa prima parte di stagione. Tre come il numero che sfiora la perfezione.
D'altronde lo dice anche una filastrocca per bambini che racconta e spiega i numeri. Io sono il tre: terra, acqua e mare. Io sono il tre: testa, cuore e arti!
Perché il Pescara di ieri è stato praticamente un mix di tutto ciò: testa nel primo tempo durante il quale ha dominato, subendo un solo pericolo neutralizzato dal solito Plizzari in versione supereroe.
Cuore e arti nel secondo che si era messo malissimo eppoi è stato ribaltato allo scadere dal sinistro chirurgico di Moruzzi terzino goleador che non t'aspetti: questione di centimetri. E quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, parola di Al Pacino.
Ottobre mese da vivero d'un fiato per il Pescara. Ma, intanto, godiamoci questa ulteriore vittoria dell'attacco sulla difesa. Certo c'è ancora molto da rivedere. Nel frattempo, però, abbiamo ammansito - senza voler per questo scomodare San Francesco - il lupo eugubino che alla vigilia si presentava come un avversario agguerrito e affamato.
Insomma, per tornare a Gordian, godiamoci questo incastro bionico!
Il Delfino Rampante
FOTO PESCARA CALCIO -
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