Bari - Pescara: storia, statistiche, curiosità, precedenti

Domani nel turno infrasettimanale il Pescara giocherà in trasferta contro il Bari, una delle squadre più giovani della cadetteria. La squadra di Castori è al decimo posto in classifica appaiata al Lanciano con quindici punti dati da 4 vittorie (2 in casa), tre pareggi (uno al San Nicola) e tre sconfitte (una in Puglia) con 15 gol fatti e 12 subiti (7 e 5 davanti al proprio pubblico). Nonostante la pesante debacle interna, le statistiche vedono il Delfino nelle prime posizioni. Il Bari ha il 50% di possesso dato da 26’04” di longevità,  572,1 i palloni giocati e il 64,7% di passaggi riusciti,. Per i dannunziani il 50% di possesso con 26’18” di longevità, 577,7 palle giocate e 66,2% di passaggi riusciti. I pugliesi hanno il 48,7% di pericolosità con 9’43” di supremazia territoriale data da 12 tiri a partita di cui 5,1 nello specchio. Gli abruzzesi hanno, invece,  il 51% di pericolosità con 10’52” di supremazia territoriale e 13 conclusioni di cui 5 in porta. L’indice di pericolosità misura la capacità offensiva di una squadra ed è composto da quattro principali variabili valutate in maniera oggettiva in funzione del contributo marginale apportato alla probabilità di vittoria e sono: la capacità di mantenere il possesso palla, la capacità di verticalizzare, la capacità di arrivare al tiro e la capacità di creare occasioni da rete. Bari – Pescara, tutti i precedenti. Sono 38 le sfide tra i Galletti ed il Delfino con un bilancio a favore dei pugliesi. Sono 14 le vittorie biancorosse (9 in casa), 13 i pareggi (7 a Bari) e 11 i successi biancazzurri (solo 2 in Puglia). Sono 47 le reti baresi (ben 30 davanti al proprio pubblico), 44 quelle pescaresi (18 a Bari). Le due squadre si sono affrontate in tutte le categorie, Serie D, C, B, nel campionato misto post bellico di A e B, Coppa Italia tranne che in Serie A. Il primo precedente assoluto risale al 2 novembre 1941: allo stadio ‘Della Vittoria’ di Bari successo per 2-1 dei padroni di casa, 2-0 pescarese nel ritorno a Rampigna. Dopo il secondo conflitto mondiale, le due compagini tornarono ad affrontarsi nel campionato misto del Centro-Sud di A e B con un successo per ambo le parti. Sei anni dopo le due squadre si ritrovarono nel campionato di Serie D 1952-53: pareggio a Pescara, vittoria del Bari in casa. A fine stagione galletti promossi in serie C mentre il Delfino arrancò ancora qualche anno prima di raggiungere la promozione nella stagione ’57 -58. La sfida si giocò per la prima volta in C il 21 novembre 1965: al ‘Della Vittoria’ successo dei padroni di casa per 2-0, stesso identico punteggio ma a favore del Pescara nel match di ritorno. La stagione seguente primo pareggio nella storia delle due formazioni nell’andata in Puglia, successo di misura del Delfino nel ritorno all’Adriatico con il gol vittoria al minuto 85 di Guizzo. Mentre i pugliesi riuscirono a tornare in Serie B e nelle stagioni successive anche una breve parentesi in A, il Pescara sprofondò nuovamente in Serie D al termine del campionato 1971-72. Solo con l’arrivo di Tom Rosati gli abruzzesi riuscirono a tornare, con una doppia promozione, tra i cadetti. Il Pescara sale, il Bari scende. La sfida così si rigiocò solo nella stagione 1978-79: i pugliesi non riuscirono a fermare l’armata di Antonio Angelillo che, pareggiando in trasferta e vincendo in casa, al termine del campionato conquistò la seconda promozione in A. Dopo l’immediata retrocessione, le due compagini  si affrontarono all’inizio e nella seconda metà degli anni ’80 finché, nella stagione 1986-87, il Pescara del profeta dell’Adriatico Giovanni Galeone conquistò la terza massima serie vincendo il campionato (il Bari dell’ex allenatore biancazzurro Catuzzi riuscì comunque a strappare due pareggi all’armata biancazzurra). Causa cammini diversi, la sfida tornò nel secondo turno di Coppa Italia 1992-93: nel nuovo impianto del San Nicola la tripletta di Igor Protti rispose alla doppietta di Di Cara e al gol di Mendy. Nel ritorno all’Adriatico fu inutile la doppietta di Stefano Borgonovo con ancora una tripletta famelica di Protti, bestia nera del Delfino. Le sfide continuarono da lì in poi sempre in cadetteria fino alla doppia sconfitta della scorsa stagione che costò l’esonero a Pasquale Marino. Bari – Pescara, tutti i precedenti