Prima squadra

Ripartire da dove ci si è fermati - Opinione

20.01.2014 09:49

Marino


Matteo Sborgia ha inviato a ForzaPescara.TV un interessante scritto che proponiamo a tutti gli utenti in forma integrale, sperando di fare cosa gradita.

“Mancano pochi giorni alla ripresa del campionato cadetto. L’attesa,  finalmente, sta per finire.  Il 25 Gennaio, infatti, la compagine di Marino farà visita alla Juve Stabia che occupa l’ultimo posto in classifica. Sarà importante ripartire con il piede giusto per dare continuità a quanto di buono si è fatto fino a questo momento. Infatti, dopo una partenza deficitaria, la squadra biancazzurra è riuscita a tirarsi fuori dai bassifondi della classifica. Dopo la sconfitta interna maturata contro il Latina, Marino e soci sono stati capaci di invertire la rotta riuscendo ad inanellare ben 10 risultati consecutivi, ritrovando solidità, convinzione e concretezza. Il merito di questa evoluzione va sicuramente attributo all’allenatore siciliano che, in un momento clou della stagione, ha saputo toccare le corde giuste: cambio del modulo e inserimento di uomini utili alla causa (Zauri in difesa, ad esempio, e Politano in attacco). Inoltre, il tecnico ha dovuto fare di necessità virtù. E’ da leggersi in questo modo, infatti, la felice intuizione di Zuparic a centrocampo, dovuta alla necessità di garantire protezione al reparto nevralgico visti gli infortuni occorsi a Rizzo e Nielsen. Esperimento, come detto,  riuscito. In questi casi si è soliti utilizzare il proverbio “la fortuna aiuta gli audaci”.

Il 29 dicembre, la striscia positiva è stata interrotta. Il Delfino si è arreso nel confronto interno al cospetto della seconda forza del campionato (l’Empoli). Il Pescara è in piena zona Play off al 4° posto. Ora siamo nel vivo del mercato servirà qualche ritocco al Pescara per completare una rosa già molto competitiva, ma obiettivamente carente in alcuni reparti. In questo senso la società sta lavorando alacremente per cercare di dare a Marino i rinforzi giusti. Il difficile arriva adesso, bisognerà essere in grado di seguire la scia intrapresa. Solo il tempo potrà dire se riusciremo a compiere l’impresa, ma è importante crederci sempre. “E’ vero anche che non basta solo credere nei sogni, occorre anche spendersi giorno per giorno, facendo un passo alla volta per cercare di realizzarli”. Deve aver pensato questo Alcide De Gasperi quando, nel 1945 è stato nominato presidente del consiglio. Presidente di un’ Italia  sfiduciata, stremata, nel corpo e nell’anima, a causa della seconda guerra mondiale, che  ci ha visto “trionfare” alla fine solo grazie all’intervento degli Stati Uniti  d’America. Il secondo conflitto mondiale ci ha lasciato in una situazione davvero deficitaria. Serviva una scossa per uscire da questo torpore. Alcide De Gasperi è stato l’uomo del Centrismo, l’uomo che in un momento di difficoltà ha saputo operare  e lavorare con lungimiranza cercando di trovare un compromesso per il bene dell’Italia. Nel suo progetto politico hanno lavorato fianco a fianco esponenti di Destra e di Sinistra, perchè entrambi gli schieramenti politici seppur con le loro differenze, hanno trovato un compromesso grazie a De Gasperi: il bene dell’Italia. “Quando si hanno dei grandi obiettivi in comune e si vuol far di tutto per raggiungerli le differenze non sono barriere, ma diventano ponti edificati per cercare un punto d’incontro”. De Gasperi ha commesso i suoi errori, però gli va riconosciuta questa dote; è stato l’uomo che ha traghettato l’Italia verso la Repubblica,  l’uomo del “compromesso,” l’uomo del dialogo.

Cosa c’entra tutto questo con il Pescara?

Proverò a dare una mia lettura delle vicende Pescaresi confrontandole con il Centrismo.  Il Pescara  se vuole raggiungere grandi obiettivi, se vuole coltivare i suoi sogni, le sue aspirazioni, deve lavorare ogni giorno. Ma i campionati come è noto, non si vincono solo in campo ma anche fuori dal rettangolo verde. Occorre che tutte le componenti - squadra tifo, società opinione pubblica - continuino a remare dalla stessa parte, oltre i personalismi e le linee di pensiero divergenti che fanno parte del gioco. Occorre maturità, maturità nell’accettare le critiche e maturità nel farle. La critica se è costruttiva è un atto d’amore da parte di chi è innamorato della propria squadra del cuore. Bisogna essere in grado come De Gasperi di trovare un compromesso. In questo caso l’aspetto che tutte le componenti hanno in comune è: l’amore smisurato per le sorti del Delfino. I giocatori passano, la maglia resta. Forza Pescara”.

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