Sebastiani: "Baroni resta. Al pubblico dico..."
Il presidente Daniele Sebastiani a fine partita si presenta in conferenza stampa. Il momento è delicatissimo in casa Pescara ed ha voluto metterci la faccia. Parte dalla contestazione subita per poi passare al tecnico. "Penso che nel limite dell'educazione ci stia che il pubblico ci dica che siamo una banda di incapaci o mandi all'altro paese il presidente", dichiara, "ma noi cerchiamo di metterci tutto per vedere un Pescara dignitoso. Sono tre anni che in casa è come se giocassimo fuori, mi ricordo in A contro l'Atalanta tutto uno stadio contro la squadra di casa. Nei momenti brutti siamo i parafulmini, nessuno mi ha obbligato e mi prendo le mie responsabilità mettendoci la faccia. Se qualcuno è disponibile a prendere la società, dato che dicono che siamo incapaci, io e i miei quattro soci principali ci facciamo da parte domani mattina, ma di certo non al primo avventuriero che passa. Chiedo però ai veri tifosi di questa squadra di stare vicino e di sostenere durante la partita, dopo contestassero il presidente. In questa città c'è troppa presunzione, noi abbiamo i piedi per terra ed è il caso che li abbiano anche altri. Siamo imprenditori non ricchi che stanno facendo di tutto per mantenere un calcio dignitoso a Pescara". La situazione in classifica è preoccupante, ma Baroni non rischia. "Il tecnico resta", conferma Sebastiani, "non rischia come non rischiava la settimana scorsa", aggiunge dopo aver escluso un nuovo ritiro dopo il ko. "Non abbiamo mai creato alibi di sfortuna e arbitri, ma ricordo che ad inizio stagione questa squadra faceva un buon calcio. Non abbiamo mai chiesto la Serie A a questo tecnico, ma di costruire un progetto triennale. Se siamo preoccupati? Io non sono un disfattista, sono preoccupato il giusto. Non è tutto da buttare ma è chiaro che c'è tanto da lavorare e migliorare. Di chi è la colpa? Quando le cose vanno male, così come quando vanno bene, la colpa è di tutti: società, squadra e allenatore".
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