Prima squadra

Pescara - Lanciano 4-0, la Regina d'Abruzzo è (sempre più) biancazzurra

08.05.2016 19:22

La sfida d'Abruzzo, probabilmente, risulterà determinante. Tanto per il Pescara quanto per il Lanciano. I padroni di casa battono gli ospiti frentani 4-0, mettono una seria ipoteca sul terzo posto e spingono il Lanciano verso le "porte dell'Inferno". Caprari, Zampano, Memushaj (rig.) e Torreira fissano il punteggio finale, regalano 3 punti ad Oddo e rendono gli ultimi 180' del Lanciano un tentativo disperato di mantenere la categoria. Giochi ancora aperti per i rispettivi obiettivi, ma la strada per entrambe le squadre sembra ormai tracciata.

La gara. Formazioni annunciate su entrambi i fronti, con l'unica eccezione di Rocca per Marilungo nella Virtus.

Buoni ritmi son dalle battute iniziali, con le squadre che si affrontano a viso aperto senza esasperati tatticismi. Al 5' Lapadula dalla grande distanza impegna severamente Cragno, al 7' Rocca viene chiuso in extremis da Zampano proprio nell'atto di concludere a colpo sicuro. Sul ribaltamento di fronte, è super il salvataggio a due passi dalla linea di porta di Di Matteo su Caprari,  poi sulla prosecuzione dell'azione il Pescara reclama un penalty per un fallo di mano che però il Sig.  Abisso non rileva. Al 27', una manovra sulla sinistra è conclusa di testa da Caprari, ma l'impatto è debole e la traiettoria centrale. Cragno blocca agevolmente. Al 31' lo stesso Caprari fa esplodere l'Adriatico: al termine di un fraseggio di prima in stile Barcellona da parte degli uomini d'attacco pescaresi, l'ex Roma estrae dal cilindro un destro imparabile per Cragno. Parabola magica e Pescara in vantaggio.

 Quattro minuti ed il Delfino serve il bis. Il merito è tutto di Zampano che palla al piede entra in area da sinistra e non lascia scampo a Cragno con un tiro secco che mortifica nuovamente la Virtus. Al 35',  dunque, la sfida d'Abruzzo sembra prendere irreversibilmente la strada biancazzura. E per Maragliulo piove sul bagnato: al 37', infatti, è costretto a sostituire l'infortunato Aquilanti con Di Filippo. La Virtus risente a livello psicologico del doppio colpo da ko subito e non sembra capace di organizzare una immediata reazione. Al riposo si perviene dunque con il Pescara in vantaggio di due reti.

Si riparte dagli stessi 22 che hanno concluso il primo tempo. Il copione è il medesimo: Pescara avanti e Lanciano alle corde. Al 7' Lapadula batte una punizione a due in area che però la barriera frentana, posizionata sulla linea di porta, respinge; poi in rapida successione Verre e Benali avrebbero la palla giusta per il tris che però entrambi sprecano. Al 17',  un contatto nell'area rossonera Bacinovic - Memushaj porta l'arbitro Abisso a decretare la massima punizione: dal dischetto il centrocampista albanese non sbaglia.

Fiorillo si sporca "finalmente" i guanti al 20', poco prima dell'ingresso in campo di Mitrita per Benali. Il match è ormai segnato.  La Virtus prova a dare qualche timido segnale di vita, ma invano. Passerella anche per Mazzotta al minuto 37: il terzino rileva Zampano al fine di mettere minuti nelle gambe dopo lo stop per infortunio che lo ha tenuto ai box per diverse settimane. La gara da molti minuti non ha più nulla da dire (Ferrari al 41' sciupa la grossa occasione di accorciare, tirando "in bocca" a Fiorillo) e Oddo regala a Diamoutene il debutto stagionale (42'; out il diffidato Fornasier). Al 44',  Torreira in prima persona conduce un contropiede coast to coast che conclude con un cucchiaio per il definitivo 4-0 (Lapadula nel recupero fallisce il pokerissimo).

Al fischio finale esultano i 13.790 spettatori presenti per la sfida d'Abruzzo,  eccetto i 741 supporters rossoneri che vedono diventare la permanenza in B una chimera. O quasi...

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