“PERDERE L’AMORE"
L'ultimo sguardo sulla A prima di tuffarci nella B
L'ultimo sguardo sulla stagione in Serie A, prima di tuffarsi anima e corpo nella prossima in B, ce lo fornisce "Calciologicamente", la rubrica firmata dal dott. Pietro Litterio. Lo Psicologo-Psicoterapeuta, Giornalista e Docente a Contratto presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio di Chieti-Pescara ci fornisce un punto di vista peculiare dal quale osservare la realtà biancazzurra. Buona lettura!
Oramai non se ne parla quasi più: anzi, meno se ne parla e meglio è. “Quando l’amore finisce” c’è bisogno di dimenticare, di voltare pagina.
Si perchè il tifo è una forma d’amore, ma quando si spegne può crescere la rabbia fino al tutti contro tutti: Zeman contro Oddo (“non è stato Sebastiani a fare la squadra”), Sebastiani contro Iannascoli (“non svendo il Pescara”), tifosi contro la società e la squadra (assenti dalla curva nord) e, infine, Oddo con il suo post contro chi cerca “capri espiatori”.
A questo punto, non solo Zeman, ma tutti siamo contenti che questo campionato infernale e la relativa agonia siano finiti. Sarà il tempo a curare le ferite e l’umiliazione subite?
Disinnamorarsi è frutto (in questo caso) di un lungo e lento processo di “desensibilizzazione”: delusioni continue fino a perdere sensibilità nei confronti dell’oggetto d’amore (il Pescara “cattivo”), così da diventarne indifferenti, insensibili, permettendo il distacco finale. Ma è necessario prima passare dalla fase di rabbia/odio e rifiuto.
In psicologia si chiama “elaborazione del lutto” e consiste in 3 fasi (di forma e durata variabili, fino all’eccesso): rabbia, disperazione e distacco.
E’ così goccia dopo goccia, sconfitta dopo sconfitta, figuraccia dopo figuraccia si arriva a perdere l’amore.
Ma non solo le tante sconfitte e figuracce (da record) hanno contribuito a far disinnamorare i tanti tifosi: anche i problemi e conflitti societari (dalla rottura con Repetto fino alla telenovela con Iannascoli) hanno contribuito ad avvelenare l’aria già pesante per i tanti risultati negativi (24 gare consecutive senza mai vincere), complice l’ostinazione di Oddo e con Oddo (da parte della Società) che ha indispettito i tifosi e l’ambiente.
Senza dimenticare che tutti questi eventi negativi sono stati ben conditi da errori di mercato, record di infortuni, errori sul campo (come i 5 rigori sbagliati su 7) e da una crescente contestazione, in un “circolo vizioso” dove cause ed effetti si confondono.
Tante e profonde le “ferite narcisistiche” (o se volete nell’orgoglio), ancora aperte, che hanno lasciato il segno nei tifosi, nella squadra e nella società.
A certificarle sono i numeri impietosi: 26 gare perse e 3 sole vinte, 18 punti totalizzati (di cui 8 nelle prime due e nelle ultime due gare), 9 pareggi, 37 gol fatti e 81 subiti (contro i 58 subiti dal Crotone). Curiosamente, il Pescara ha poi raccolto (tra andata e ritorno) 8 punti con 2 sole squadre: Genoa e Palermo.
Tuttavia, il Delfino ha tirato di più (434) di Crotone (388) e Genoa (433). Peccato però che abbia perso più palloni (932) del Genoa (886) e del Crotone (811). Come dire: ha vinto la serie A chi ha sbagliato meno e lottato di più.
E’ difficile credere che società e giocatori desiderassero passare alla storia ed essere ricordati come i “peggiori” d’Europa e della Serie A (a 20 squadre), “perdendo la faccia” proprio nella città di D’Annunzio dove la cultura dell’immagine è importante, se non fondamentale.
Così sembra essersi spenta la passione e con essa l’amore, con la rabbia che lascia sempre più il posto alla disillusione e alla rassegnazione.
Del resto continuare a prendersela con l’oggetto d’amore non funziona, non guarisce le ferite.
Ed allora come è possibile recuperare un amore quasi finito che ancora brucia? E' necessario un processo inverso.
Innanzitutto avendo pazienza che il tempo faccia il suo corso: d’altronde tutto passa.. anche Totti!
Ma soprattutto occorre ritrovare un altro amore: è questa la speranza e la missione del Pescara 2.0 che ci auguriamo venga costruito per farci rinnamorare in serie B. In che modo?
Con un campionato e mercato da record: di scelte azzeccate, di bravura, di colpi a sorpresa, così da arrivare poi sul campo a un record di vittorie che risvegli (o se volete sensibilizzi) di nuovo i tifosi delusi, arrabbiati o disinnamorati, facendo riardere in loro la flebile fiammella dell’amore. Una specie di chiodo scaccia chiodo.
Parafrasando Sebastiani “se le colpe dei figli sono dei padri”, lo sono anche i meriti, di cui ora c’è grande necessità.
Del resto per ritrovare la dignità e la faccia perdute c’è ora bisogno (anzi fame) di riscatto, per fare un campionato di serie B da record! Firmato Zdenek Zeman: “Sebastiani lo vedo motivato a riscattarsi!” E con lui tutti noi. Vedere e pazientare per credere! A..rrivederci.
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