La prima impronta
Buon debutto per "Cascio"
Vittoria, sorpasso e debutto felice per mister Emmanuel Cascione. Al Pescara è bastato un gol di Merola sui titoli di coda del primo tempo per battere di misura il Pontedera e tornare a gioire dopo un mese tremendo. Il nuovo corso targato Cascione è iniziato con la scelta a sorpresa di rinunciare all'altalenante Georgi Tunjov, nemmeno convocato per scelta tecnica a far capire che non si guarda in faccia a nessuno ma solo al bene del gruppo, e con 3 punti che rappresentano un ottimo viatico per le ultime 5 gare rimaste per chiudere la regular season. Per il calcio d'inizio il 40enne tecnico nativo di Catanzaro ha riproposto come modulo il 4-3-3 zemaniano, ma con un'interpretazione più accorta e meno garibaldina. Dare protezione ad una difesa che nelle ultime uscite aveva fatto acqua da tutte le parti era il primo punto all'ordine del giorno per il tecnico, che ha deciso così di supportare la retroguardia, che aveva Mesik centrale insieme a Brosco, con una linea mediana di corsa e battaglia, quella composta da Dagasso e Aloi interni a far da scudieri al playmaker Squizzato. Il piano tattico è stato chiaro sin da subito: squadra corta e compatta per riconquistare subito il pallone ed innescare il tridente in ripartenza. I ritmi sono stati assai compassati in avvio, con il Delfino che ha proposto un prolungato giro palla in attesa di trovare il pertugio giusto per provare a colpire. La nuova impostazione offensiva data dal terzo tecnico biancazzurro in stagione, a parità di modulo, propone meno verticalizzazioni e più possesso ragionato, ma senza un vero costruttore di gioco e con interni più da sciabola che non da fioretto la manovra è risultata assai piatta e monocorde. In fase difensiva, invece, la scelta è stata di schierare tutti gli uomini dietro la palla quando a gestirla erano gli avversari, contrastati più di posizione che non grazie ad un pressing collettivo e continuo. Il primo tempo è scivolato così via senza sussulti, eccetto una rete annullata da Cuppone al 30' per posizione netta di fuorigioco e un quarto d'ora prima con una ghiottissima occasione scupata dalla punta salentina, sino al finale, quando Merola ha trovato la rete del vantaggio. Una prepotente discesa di Milani sulla corsia mancina ha spaccato in due il Pontedera, capitolato sulla ribattuta vincente del folletto di Santa Maria Capua Vetere dopo la deviazione di Cuppone respinta da Vivoli. Andare in vantaggio all'intervallo senza aver preso gol in 45 minuti di gioco è stata già una grande notizia per il Pescara di questi tempi. La novità di inizio ripresa non è stata una sostituzione in casa Delfino ma l'ingresso della tifoseria organizzata sugli spalti, che ha subito iniziato la contestazione nei confronti del presidente Sebastiani. Il Pontedera ha provato subito ad alzare il proprio baricentro, ma così facendo ha prestato il fianco al contropiede biancazzurro, sviluppato con velocità ma con poca precisione. La mossa di Cascione è stata allora puntare su De Marco e Sasanelli per Dagasso e Cuppone, per dare freschezza e vivacità al 24', prima di avvicendare per il finale Accornero con Meazzi nel tentativo anche di gestire tempi e modi delle ripartenze quando è sembrata subentrare la paura di essere rimontati. Ma l'interpretazione del secondo tempo non è piaciuta a Cascione e a nessuno, confermando che c'è ancora tanto da lavorare. Chiaramente nel finale è subentrata anche un po' di paura, con i fantasmi del passato che sembravano palesarsi all'orizzonte e che non si sono palesati solo per il marchiano errore di Ignacchiti che poteva cambiare la storia del match e dell'inizio della gestione Cascione. Comunque, si è badato più al sodo che non allo spettacolo ed è stato giusto così, perchè era troppo importante vincere e superare gli avversari di giornata in classifica.
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