Prima squadra

Le verità di Giorgio Repetto

20.06.2016 09:54

Un addio che ha fatto rumore, ma passato in secondo piano grazie alla promozione in Serie A. Giorgio Repetto e il Pescara, storia di una separazione che in molti non hanno ancora capito. L'ormai ex d.g., esautorato prima dell'ultima gara di regular season, è tornato a parlare. Non lo ha fatto in una conferenza stampa come era stata annunciata nei giorni caldi del divorzio, ma in una intervista a Il Centro. Repetto non ha abbandonato i colori biancazzurri, ha seguito la squadra dal vivo comprandosi il biglietto come un tifoso comune e gioito come uno dei tantissimi pescaresi. Nessuna polemica nelle sue parole, ma tanta amarezza. Non entra nello specifico dell'addio ma lascia intendere che il problema principale era il rapporto con il presidente Daniele Sebastiani, ormai deterioratosi in modo indelebile. Si trincera dietro un fermo "no comment" alla domanda diretta dei rapporti con il n.1 pescarese, ma spiega che il rapporto si è interrotto "per delle divergenze calcistiche e gestionali nel passato, nel presente e nella programmazione futura". Sebastiani e Repetto, due caratteri forti allo scontro: "Ho un carattere difficile ed è vero", ammette il d.g., "sono un ombroso e spesso ingigantisco i problemi. A livello tecnico anch'io ho commesso degli errori, ma non da creare problemi alla società. Ho la coscienza in ordine e posso camminare a testa alta". Di certo, le migliori plusvalenze degli ultimi anni sono merito suo: "Ho contattato a febbraio l'agente di Lapadula. E' costato circa 500mila euro e ora vale 8-10 milioni. Melchiorri è arrivato a zero ed è stato rivenduto a circa 3 milioni. Ma ero un dipendente del Pescara ed ho fatto solo il mio lavoro, non voglio attribuirmi meriti particolari o appendermi medaglie. Il giocatore che sento più mioperò è Memushaj". Alla festa promozione non è stato invitato e, come Iannasocli, non è stato nemmeno citato (se non da Oddo nell'immediato post Trapani). "Ho festeggiato lo stesso per conto mio, da ex calciatore del Pescara, da cittadino pescarese da più di 40 anni e da tifoso biancazzurro". Parole dolci per Oddo ("Grande ragazzo e persona eccezionale, ragazzo splendido, solare e leale") e Pavone ("abbiamo fatto cose buone, anche con Acri. Peppino è stato bravo a prendere i vari Salamon, Fiorillo, Zampano e Fornasier"). E per il futuro? Del suo personale non parla: "Mai come quest'anno il Pescara ha la possibilità di rimanere in Serie A. In rosa ci sono diversi giocatori di proprietà che possono rimanere e provare a lottare per la salvezza. Bisognerà prendere un apio di attaccanti, 2-3 centrocampisti e due difensori"

Commenti

Amarcord - Campionato 2002/03: storia di una promozione
Il Pescara Donne espugna Firenze, A1 ad un passo