Da Pescara la novità per il calcio italiano: passaporto sanitario calciatore
Passaporto sanitario Progetto parte con sei società di C e 150 atlet
"I casi Morosini e Astori rappresentano un po' la punta dell'iceberg e credo che il tema sia quello di cercare sempre più di prevenire". Così il vice presidente della Lega Pro Mauro Grimaldi parlando nei giorni scorsi, all' Aurum di Pescara, del passaporto sanitario elettronico del calciatore professionista nell'ambito delle iniziative legate alla fase finale dei play off Serie C. "Noi come Lega Pro presentiamo un progetto che riguarda la prevenzione delle malattie cardiache gravi dei calciatori, ma anche di altre patologie; l'idea è quella di creare un database che abbiamo chiamato passaporto sanitario elettronico del calciatore: al suo interno verranno inseriti una serie di dati, da quelli ematici a quelli cardiaci, ma anche tutti i traumi e gli infortuni. Praticamente si tratta - ha proseguito Grimaldi - di una fotografia di quella che è la situazione medica dell'atleta, a disposizione della società e del medico sociale che avrà la responsabilità di seguire passo passo questo fascicolo ed aggiornarlo. Questo significa che il medico può seguire l'evoluzione anche da un punto di vista cardiologico ed ematico dello scostamento di valori ed intercettare qualche patologia che visibilmente non riuscirebbe a capire, e porsi così il problema se esiste o è in atto una patologia". "Per realizzare questo database abbiamo organizzato con l'ospedale Gemelli di Roma e con il Dipartimento di Cardiologia un centro di coordinamento che verifica tutti questi dati lanciando eventuali alert. Parliamo di un processo in evoluzione e che ci vedrà partire con sei società e un campione di 150 calciatori per cominciare a capire come ottimizzare questo progetto. Finché non saremo a regime non lo rilasceremo a tutte le società"
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