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Parola di Gianfranco

28.10.2014 12:25

Molti tra i temi più scomodi e scottanti del mondo del pallone troveranno spazio in questa sorta di foglio bianco: Multineddu ci accompagnerà in un viaggio interessante e mai banale. Buona lettura! Mi appresto a iniziare questa emozionante e mi auguro costruttiva collaborazione con PescaraSport24 e con il suo Direttore  Luciano Rapa e approfitto per salutare i lettori ed i tifosi del mio amato  Delfino. Da una mia ricerca studio e dopo avere scandagliato il web in lungo e largo vorrei affrontare quello che il Presidente della Lega Pro Mario Macalli e Vice Presidente Federale ha alleggerito scherzando sul nome della Convenzione di Cotonou ( leggi qui )  . Le discussioni sulla recezione degli accordi di Cotonou per il calcio italiano non è cosa nuova. Esplode oggi, dalle colonne de La Stampa, ma è materia di cui, in Consiglio Federale, si discute già dal 2010. Che cos'è, però, la Convenzione di Cotonou? E' un sistema di partenariato e cooperazione con l'Unione Europea che arriva da lontano, dalla Convenzione di Lomè del 1975 e poi confermato nel 2000 a Cotonou. Riguarda 79 paesi, di cui 48 dell'Africa subsahariana, 16 dei Caraibi e 15 del Pacifico. Come e dove funziona : I lavoratori di questi paesi vengono assimilati ai comunitari, dunque liberamente tesserabili. In Italia è già presente la recezione degli accordi nella Federbasket, dal 2010, così come già accade in molte altre parti d'Europa. La richiesta della Lega Calcio alla FIGC, in Italia, risale alla scorsa estate e, per quanto riguarda il calcio internazionale, già è in vigore in Francia, Spagna, Portogallo e Germania, ( dico io siamo sempre indietro ) . Le nostre paure i nostri timori sono sempre gli stessi e cioè pensiamo sempre che così facendo i nostri giovani vengano sempre di più tenuti in disparte , forse sarebbe il primo passo per creare le famose seconde squadre e quindi far crescere i giovani di fianco ai campioni provenienti dagli altri paesi . Cotonou e la Liga In Spagna, l'accordo risale all'aprile del 2007, con tanti calciatori che da extracomunitari sono stati parificati ai comunitari. La richiesta, anni dopo la sentenza Bosman, partì da una richiesta di Real Madrid e Getafe che precedentemente avevano consultato FIFA e UEFA per tesserare lavoratori (dunque calciatori) provenienti dai paesi dell'ACP. Cotonou e la Federbasket. Nel Consiglio Federale del giugno 2012, venne deliberata la recezione degli accordi di Cotonou. Si decise di mettere a disposizione dei club di serie A la possibilità di optare tra due costituzioni diverse del roster. Fermo restando i 5 italiani da portare a referto, da un lato 5 stranieri (comunitari o extracomunitari), dall'altro 3 extracomunitari più 4 comunitari. Ed il primo cestista in Italia fu CJ Wallace, americano naturalizzato congolese e dunque equiparato ai lavoratori comunitari. La lista dei Paesi Africa: Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Ciad, Comore, Congo, Costa d'Avorio, Eritrea, Etiopia, Gabon, Ghana, Gambia, Gibuti, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Kenia, Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mauritius, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Sudafrica, Rwanda, Sao Tome e Principe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Somalia, Sudan, Swaziland, Tanzania, Togo, Uganda, Zambia, Zimbabwe. Caraibi: Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Cuba*, Domica, Giamaica, Grenada, Guyana, Haiti, Repubblica Dominicana, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Saint Lucia, Suriname, Trinidad e Tobago. Pacifico: Fiji, Isole Cook, Isole Marshall, Isole Salomone, Kiribati, Nauru, Niue, Palau, Papua Nuova Guinea, Samoa, Micronesia, Timor Est, Tonga, Tuvalu, Vanuatu. Al prossimo appuntamento sperando di affrontare temi sempre attuali .

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