Calciomercato invernale, quasi sempre una piaga per il Delfino....
Le storie
Si avvicina gennaio e con il primo mese dell'anno arriva anche la sessione di calciomercato, sempre particolare e con storie al limite dell'incredibile. E per il Delfino per lo più nefaste… Qualche esempio? Pensate al gennaio 2013, quello della serie A del trio Stroppa-Bergodi-Bucchi. Il Pescara ci arrivava con la vittoria al fotofinish sul Catania con una punizione di Togni nel recupero. Era in piena lotta salvezza e con qualche ritocco si poteva sperare nella permanenza nella massima serie. Ed invece arrivarono gli argentini Caraglio e Bianchi Arce, inutile ricordare il (non) rendimento dei due, e Sculli, che in stagione indossò anche la fascia di capitano. L'anno dopo fu quello dell'arrivo di Samassa dal Chievo, ad esempio. Lo ricordate? 2 sole presenze per il buon Mamadou, afflitto da problemi muscolari. Ma ci sono altre storie davvero particoalri Qualche altro esempio? La possibilità di avere a Pescara un certo Maurito Icardi, all'epoca prospetto di belle speranze della Samp. Era l'annata della Zemanlandia biancazzurra 2011-12 e il trasferimento alla fine non si concretizzò per non rompere gli equilibri di un attacco perfetto che aveva Ricky Maniero come alternativa a Immobile e importante uomo spogliatoio. Di un anno dopo la feroce arrabbiatura di Mino Raiola per l'affare Pajtim Kasami saltato all'ultimo secondo. Il motivo? Un problema di connessione internet. Il super manager sbottò davanti alle tv quando, ad accordo trovato tra tutte le parti, Fulham incluso, la documentazione arrivò fuori tempo massimo mandando tutto all'aria. La vicenda più particolare, però, è stata quella con protagonista un gigante croato chiamato Dario Zuparic. La stagione era quella dell'ultima serie A biancazzurra, il 2016-17, con Massimo Oddo in panchina prima di essere sostituito a febbraio proprio da Zeman. Il difensore, ora una stella negli Usa, aveva già la valigia in mano da giorni quando ha giocato la sua ultima partita con la maglia del Pescara. Fin qui nulla di strano, fu il modo a fare scalpore. Era il 15 gennaio e, non inizialmente convocato, viene chiamato in extremis dal tecnico Oddo per disputare la partita contro il Napoli soltanto a poche ore dal calcio d'inizio. Il match però non si disputava all'Adriatico ma in Campania. Ed allora Darione si mise in macchina e riuscì a raggiungere Napoli giusto in tempo per disputare l'incontro, ultimo regalo al suo Delfino. Per la cronaca fu il miglior biancazzurro in campo nel suo gettone di presenza numero 97 con la maglia del Pescara. E alla fine non andò più in Turchia ma al Rijeka, dove a giugno festeggiò lo Scudetto e la Coppa di Croazia con rete decisiva in Finale. Ma di storie, spesso non belle per i tifosi, ce ne sono parecchie. L'elenco è lunghissimo….
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